Studio Mirai Libreria di Racconti Fiction Furry

Piu tardi, dopo che avevano finito di pranzare. Sarah accompagnio Karin a vedere i suoi vestiti che le aveva comprato e passò 1 ora. Dopo di che si apri la porta e Sarah chiamo' Michele.

- Caro puoi venire qui.

- Cosa c'e cara.

- Vieni a vedere. - E Michele ando'.

Dopo mezz'ora sia Michele che Sarah uscirono, seguiti da Karin che indossa un paio di jeans, scarpe da ginnastica, una maglia a maniche corte in cui sta scritto. "I cuore Kyoto". Quando Michele e Sarah chiamarono i loro figli. Mary e Tomas videro Karin.

- Stai veramente bene con quei vestiti.

- Dite davvero, a me piacciono.

- Anche se sembri un maschiaccio. - Disse Tomas.

- Davvero lo sembro ?

- Si.

- Non fa niente Tomas, anzi ti diro' di piu'. Non vedo l'ora di andare in questa salagiochi. Per fare delle conoscenze.

- Come sarebbe a dire, non ti avevo detto che saremo andati domani.

- Inutile Tomas i tuoi genitori mi hanno detto tutto. Ora so che abitudini avete e so anche che il sabato, si chiama cosi senpai Michele.

- Si.

- Come stavo dicendo, anche sabato si puo andare basta fare i compiti. E io non li ho avuti, quindi facendo dei conti ho ben questa meta' giornata e tutta la domenica. Ma prima devo obbedire a senpai Michele e non potrò andarci se non dopo che verra una persona.

- Brava Karin, anche se dai abiti non sembra, ti comporti come una brava ragazza.

- Chiedo scusa senpai Michele. Ma tu hai detto un proverbio. Se non mi sbaglio si dice cosi.

- Si hai ragione e si dice che l'abito non fa il monaco.

- In questo caso la monaca. Hahahaha. - E tutti si misero a ridere, dopo un po Sarah disse. - Vedo che ti comporti come una di famiglia.

- Come ?

- Prima eri timida come se noi eravamo degli estranei per te. Ma ora ti comporti con naturalezza.

- Forse e grazie a questi vestiti. Scusa senpai Michele.

- Si. Cosa vuoi dirmi ?

- Quando arrivera' questo ospite che stai aspettando.

- Fra poco.

In quel momento suono il campanello e Karin disse.

- Voglio aprire io, come si fa ?

Sarah le mostro' il citofono e fece segno di premerlo. Karin lo preme e si senti il portone aprirsi. Dopo di che aspettavano che suonava anche il campanello della porta per farlo aprire da Karin. Ma si senti invece dei rumori di passi che salivano le scale allora Michele disse.

- Karin vai in camera tua che poi ti chiamero'.

- Cosa sono questi passi. - Disse incuriosita' Karin.

- Forse crede che siamo ancora al piano di sopra. - Karin ando in camera sua mentre Michele apri' la porta.

Intanto dalla camera, Karin sentiva dei passi e poi delle voci ma subito dopo erano scomparse. Poi qualcuno busso' alla sua stanza.

- Chi e ?

- Sono io Michele. Vieni l'ospite sta nella sala da pranzo.

- Aspettate un attimo ora arrivo.

- Va bene, io vado in sala da pranzo. - Dopo di che si sentirono dei passi che subito scomparvero, e Karin si mise a pensare.

- " Chissa chi e questo ospite. Karin fatti coraggio e andiamo. " - Lei usci' dalla sua camera e ando nella sala da pranzo. Piu si avvicinava e piu sentiva delle voci. Alla fine prima di entrare si fermò.

- " Karin cosa ti prende, non mi dire che hai paura. " - Ma infine entro' nella sala da pranzo. E vide due uomini a parlare mentre Sarah stava vicino hai fornelli e i due figli vicino al padre. Si calmò e disse.

- Scusate per il ritardo.

- Capito Michele in che sit.. - L'ospite si giro e nel vedere Karin, subito disse. - Alexia come mai stai qui ? Michele mi aveva detto che eri andata via.

- Scusate signore, ma forse vi state sbagliando.

- Cose non ti riconosco piu. Hai un carattere dolce ora e non piu combattiva come prima.

- Scusa Franchie, ma ti stai sbagliando, questa non e Alexia. - Disse Michele.

- Come ? Non e possibile, ma se io lo vista bene. E questa ragazza le assomiglia, per non dire che e lei.

- Avete ragione senpai Franchie, ma vedete. Io non sono Alexia. Ma sua sorella gemella.

- Cosa !! Non e possibile. - Disse allibito Franchie.

- Invece e cosi caro Franchie. - Disse Michele.

- Grazie senpai Michele.

- Prima di presentarti, il tuo cognome e Walker sono stato io a fartelo cambiare.

- Davvero ? Dovrei dire a tutti di questo cambiamento. Per primo lo saprà il tuo ospite, che lo chiami Franchie.

- Ma che sta succedendo Michele. - Disse Franchie cadendo dalle nuvole guardando Michele.

- Senti come si chiama. - Chiese Michele indicando Karin.

- Mi presento. Sono Karin Walker. - Detto questo, il volto di Franchie era impressionato, non capiva cio' che stava succedendo.