Backstage of Studio Mirai 3 #1
"Una Notte al Bar"

Alex decide di seguire il consiglio di Giada Mirai e va in un bar in piena notte. ^^;

Riassunto

Alex si fà una camminata notturna per la città, grazie anche ad un consiglio della sua amica Giada Mirai che lo indirizza al bar Notte Stellata...

Tempo lettura circa

Una luna piena vegliava su Mirai City, la città era in preda ad un torpore
pieno di tranquillità. Le strade erano deserte, il rosso dei semafori serviva
giusto per quelle due o tre carrozze fantasma che ogni tanto offrivano il
servizio di taxi a quelle persone che si trovavano ancora in piedi
anzichè dormire nel loro letto. Una di queste carrozze quasi trasparenti
con cavalli fantasma che sapevano a menadito tutte le strade della
città. No, non c'era un cocchiere alla guida dei cavalli, erano gli "animali"
a fare tutto il lavoro. Questa carrozza si fermò davanti ad un bar
notturno con sopra l'ingresso un'insegna quadrata con all'interno
un disegno rappresentante una notte di luna piena con stelle, la
punta di una scogliera in primo piano mentre un'onda si era appena
infranta sulle rocce, sopra la scogliera si vide la silhouette nera di un
felino seduto che con il muso leggermente in alto osserva il cielo. La
porta sotto l'ingresso era a due ante ma non ante normali, avevano
la forma della silhouette del felino dell'insegna. I due felini si "guardarvano"
a vicenda. In quel momento la porta della carrozza si aprì ed usci Alex
che indossa una maglia con maniche lunghe nera, blu jeans con alla vita
una cinta di colore marrone chiaro e dei stivaletti con tacco basso neri
con chiusura a cerniera. Lui guardò con un leggero stupore l'ingresso
di quel locale pensando.

- " Hai capito la volpina... " - In effetti nella nuvoletta del pensiero si
vide a metà busto Giada Mirai, una volpina con pelo celeste al centro
e blu all'esterno, occhi rosa, capelli lunghi lisci fino alla vita rossi. Indossa
un maglione blu scuro a collo alto e maniche lunghe che gli disse. - Se
a volte ti senti un pò giù, vai in questo locale e vedrai che troverai dei
validi motivi per rimanere su questo pianeta. - Lui si avvicinò all'ingresso
dicendo. - Non pensavo che conoscesse anche questi posti. Bene, non
perdiamo altro tempo e vediamo comè questo luogo. - Quindi con la
mano destra iniziò a spingere l'anta destra quando.. Si sentì alle
sue spalle il nitrito dei cavalli, in quel momento si ricordò. - " Ops... Mi
son dimenticato di pagare. " - Lasciò la porta e ritornò alla carrozza
dicendo. - Si, si. Avete perfettamente ragione. - Quindi tirò fuori dalle
tasche del fieno e lo mostrò ai cavalli fantasma dicendo. - Ho faticato un
pò per trovarlo, che ne pensate ? - I due cavalli da prima annusarono il
fieno poi fecerò un nitrito di compiacimento, lui disse. - Se per voi va
bene, lo metto in carrozza. - I due animali annuirono e lui mise dentro
la carrozza il fieno ma non era l'unico pagamento, c'erano anche altri
pagamenti tantè che la carrozza era piena quasi per metà. Alex pensò
dopo aver poggiato il fieno e chiuso la porta della carrozza. - " Ora mi
spiego perchè tengono i vetri chiusi. " - Mentre ritornò all'ingresso del
locale, disse divertito. - E poi dicono della mozzarella. - La carrozza se
ne andò proseguendo il giro della città. Lui si riavvicinò alla porta e spinse
l'anta dicendo. - Son curioso di vedere questo locale. - Ma anche se
spinse con tutta la sua forza, le ante non si mosserò per nulla, si
domandò. - " Che sia chiuso ? " - E disse arrabbiato. - Ma quella
volpina poteva pure avvisarmi che oggi era la loro notte di chiusura. >_<

- Il locale è aperto. Dovete tirare le ante, non spingerle. - Disse una voce
femminile proveniente dall'interno del locale.

- Giusto, come ho fatto a non pensarci prima, dico io. - Disse dandosi
un colpetto sulla fronte quindi tirò le ante della porta prendendo i colli
dei gatti e l'ingresso si aprì mentre una luce bianca proveniente
dall'interno lo coprì del tutto.

Alex chiuse gli occhi per via di quella luce e li riaprì quando la luce sparì.
Solo ora potè vedere il locale rimanendo sorpreso nel vederlo completamente
privo di clienti. Ma andiamo con ordine: Le pareti del locale sono
tappezzate da una carta da parati con sopra rappresentate delle onde
marine e all'angolo superiore destro di ogni onda c'e montata una
lampada a forma di stella che illumina la zona, onda compresa. Sul
pavimento della sala centrale c'e un mosaico che rappresentano varie
rocce. In questa sala ci sono 4 tavoli di colore marrone scuro con
5 sedie intorno ad ogni tavolo e al centro di ogni tavolo c'e disegnato
un gatto nero. Al di fuori della sala principale, gli altri pavimenti
rappresentavano dei ambienti diversi. La sala a est da quella centrale
rappresentava un mare calmo, la sala ad ovest invece rappresentava
una pianura. Tutto il soffitto era costellato da stelle che rappresentavano
delle costellazioni reali tipo il carro o l'orsa maggiore. L'ingresso si trova
a sud con accanto a destra un gazebo dove lasciare i vari cappotti, peccato
che all'interno del gazebo non c'e nessuno ed era tutto spento.

Dall'ingresso c'e una piccola scalinata di due gradini che immette ad
una base tutta bianca a forma di spicchio di luna con le punte dell'arco
verso nord. Lui continuò ad osservare con meraviglia quel locale,
specialmente il soffitto tantè che non vide la fine della luna e per poco
non vedeva le stelle per la caduta che evitò in tempo. Ma continuò
anche a meravigliarsi del deserto intorno a lui, in questo locale non
c'era nessuno, nemmeno la propretaria di quella voce che l'aveva
aiutato ad aprire la porta.

- " Ma dove sono tutti ? " - Si chiese con il pensiero mentre si sedette
sul secondo tavolo a sinistra e aspettò che qualcuno si facesse vivo
continuando ad ammirare il soffitto. Fu svegliato da una voce femminile
che disse. - Benvenuto signore, cosa desiderate ? - Lui guardò davanti a
se e vide la proprietaria della voce. Una gatta antropomorfa con pelo
e zampe nere, occhi e capelli lunghi, gialli, altezza nella media. Lei indossa
una maglia blu scuro che rappresenta l'insegna del locale, jean's bianchi
ma non indossa scarpe, tiene tra le zampe (mani) un piccolo schermo
lcd tattile. Lui chiese.

- Siete la proprietaria ?

- Diciamo di si, ma vi avverto che il nostro locale non è in vendita.

- Nostro ? Allora oltre a lei c'e un'altro socio.

- Oltre a me ci sono altre due socie e nessuna di noi ha intenzione
di vendere il locale.

- E io non ho intenzione di comprarlo. - Rispose serio.

- Se è cosi, come sapevate che fossi la proprietaria ?

- Diciamo che ci sono proprietari che preferiscono fare tutto da
soli invece di affidarsi a dei estranei per la gestione del locale.

- Non sono certo io signore. Solo che siete venuto in un momento di
calma, nei giorni lavorativi la clientela scarseggia e posso fare tutto da
sola o mi faccio aiutare da Elizabeth. E' nei festivi che tutte noi non
abbiamo abbastanza zampe per far fronte alla clientela, percui
assumiamo a tempo determinato dei lavoratori.

- Ora mi è più chiaro il motivo di questo deserto.

- E' anche colpa vostra. In questi giorni i clienti vengono quasi
sempre dopo le 3.

- Le tre ? E poi come fanno con il lavoro ?

- Non è una cosa che mi riguarda. - Disse seria poi chiese mentre
toccò lo schermo. - Allora, che ordinate ? Oppure volete continuare
a conversare ?

- Mi prendo una sion soda©. - Rispose lui e la gatta toccò sullo schermo
e dopo chiese. - Altro ?

- No, basta cosi per adesso.

- Come volete. - Rispose lei che se ne andò verso il lato nord della sala
e qui superò un bancone mimetizzato con l'ambiente e si nascose dietro
di esso per poi riapparire subito dopo con in mano una boccetta della
bevanda. Mentre lei proseguiva con il versamento della bibita in
un bicchiere, Alex continuò ad osservare le stelle tantè che
pensò. - " Mi manca tanto la sede orbitante. Peccato che con le mie finanze
non me lo posso ri-permettere ^^; " - Osservò la gatta che era di ritorno
con un vassoio in tema con il locale e dopo aver poggiato sul tavolo il
bicchiere disse. - Ecco a voi.

- Grazie signorina..

- Dalila e voi siete ?

- Alex. E' stata Giada a indicarmi questo locale.

- Voi conoscete Giada Mirai ? - Domandò stupita.

- Si. Perchè ? Non è la benvenuta in questo..

- No, no. Anzi è benvenutissima. Non ci sono molti Alermariani in
questa città e quei pochi che vengono sono i benvenuti.

- Come non ci sono Alermariani ? Pensavo che questo pianeta
fosse una seconda casa per voi.

- Son pochi quelli che rimangono, la maggior parte lo utilizza solo
per lavorare saltuariamente poi ritornano a casa. Senza parlare
dell'aria di questo pianeta che da ancora problemi ad alcuni di noi.

- Ah, ora si spiega. Eppure pensavo che vi eravate stabiliti, ma
ovviamente son scemo io a credere che Giada contasse per tutti gli
Alermariani.

- Consolatevi nel sapere che non siete ne il primo ne l'ultimo a fare
questo calcolo errato. Ma ora che ci penso... Lei parlava sempre di
un certo Alex, proprietario dell'edificio al centro della città, amico della
regina di Aldebaran, è intelligente. Che poi detto tra noi, trovare un
nativo di questo pianeta intelligente. E' una cosa piuttosto rara. - E si
mise a ridere, mentre lui sorseggiò la bibita poi disse. - Concordo.. Però
mi dispiace che non è la vostra giornata fortunata.

- " !?!?! " Non vi capisco, perchè non è la mia giornata fortunata ?

- Io non sono quell'Alex, sono un suo omonimo. - Disse lui serio.

- L'avevo già intuito dal vostro muso, senza offesa naturalmente.

- Ci mancherebbe altro Dalila. Posso chiamarvi Dalila vero ? - Domandò lui
con tono sincero.

- Certamente. Ma ditemi, che lavoro fate ?

- Niente di speciale.. Scrivo ogni tanto e molte volte gioco. ^^;

- Dite quei giochi su video ? Anche se non riesco a capire come fa
a piacervi quella tecnologia arcaica.

- L'importante è divertirsi, non la tecnologia dietro il divertimento. - Rispose lui
serio.

- Non sono daccordo, senza una base tecnologica, il divertimento.. - Iniziò lei
seria.

- Vi intendete di videogiochi ? - Chiese improvvisamente.

- Solo quelli del mio pianeta.

- Che peccato. Mi sarebbe piaciuto invitarvi ad una partita all'interno del
locale Diana's club.

- Grazie, ma declino l'invito. - E disse pensierosa mentre lui bevve. - Se non
erro l'hanno chiuso un'anno fà.

- Veramente !? - Chiese lui sorpreso e continuò. - Non possono farmi
questo, sono mancato solo un'anno e loro chiudono ?

- Ma posso sbagliarmi, non ho informazioni in merito. - Disse lei sorridendo
imbarazzata con una lacrima dietro l'orecchio destro.

- Si, si, capisco. Ma cambiando argomento, mi piace molto il vostro
soffitto pieno di stelle disegnate.

- Veramente non sono disegnate, sono delle repliche in miniatura. Ma state
tranquillo, non sono create con lo stesso procedimento con cui nascono
le stelle vere, ovviamente anche i materiali sono diversi.

- Quanto vi è costato ? - Chiese lui con curiosità.

- Se vi dico che ci è costato di più il locale che il macchinario.

- Davverò ? Come mai ? - Domandò con tono sorpreso.

- E' troppo obsoleto, permette di simulare solo un sistema
alla volta è ovvio che....

- Fate osservare solo le costellazioni a noi note.

- Esattamente. Ma non solo costellazioni, anche pianeti.

- Interessante.. - Iniziò lui pensieroso poi domandò sorridendo. - Potete
metterlo in moto ?

- Veramente è in funzione. Ho solo inserito la pausa. Ma ora la
tolgo. - Disse la gatta che toccò un'opzione sullo schermo tattile quindi
le stelle sul soffitto camminarono modificando la loro posizione e
simulando la volta celeste mentre tutta la sala si oscurò. La gatta
si allontanò lasciando Alex pieno di meraviglia di fronte a quello
spettacolo di stelle. Lui pensò nel vedere il soffitto in movimento.

- " Ora mi spiego perchè le è venuta la voglia di venire qui. " - E
disse. - Veramente bello. - In quel momento la porta d'ingresso si aprì
ed entrò un'elefantessa di colore grigio, occhi marrone chiaro, capelli
lunghi castani, altezza 1,02. Indossa un giubotto di pelle nero e
maglia scollata bianca, blu jean's, non indossa scarpe. Lei scese
dal piano a forma di luna e pensò nel vedere l'unico cliente. - " Non
mi piace quel tizio. " - Quindi andò verso Dalila e le parlò sotto voce,
improvvisamente senti. - GIADA !!! - Alex si svegliò dal torpore che le
stelle gli avevano messo e pensò. - " Bel macchinario, forse Jun riuscirebbe
ad inserirlo in una stanza della nuova sede. " Glielo chiederò. - Disse infine
quindi si alzò e entrambe le " ragazze " si avvicinarono a lui e l'elefantessa
domandò. - Dove credi di andare ?

- Ah, che stupido, mi son dimenticato di pagare. - Quindi cercò in
tasca delle monete... In quel momento in mezzo a loro apparì Jun
Asono, la sua apparizione diete le spalle ad Alex, lei indossa una
maglia con maniche lunghe beije, jean's marroni e scarpe con tacco
basso nere. Chiese alle due ragazze.

- Ciao Alermariane, avete visto Alex ?

- E voi chi siete ? - Domandò l'elefantessa, la nuova arrivata
rispose. - Mi chiamo Jun Asono, mi son teletrasportata in questo
locale perchè sapevo di trovarci Alex.

- Veramente c'e un Alex... - Iniziò la gatta leggermente
timorosa. - Però, regina Aldebariana. E' l'omonimo del vostro amico.

- Dalila. Mi stai dicendo che lei è la regina di Aldebaran ? - Domandò
l'elefantessa guardando la gatta.

- Certamente Elizabeth. Sono molto informata nel... Come dicono qui...

- Gossip ? - Domandò Alex sperando di aiutarla.

- Si, giusto, gossip. - Rispose lei mentre Jun si voltò di scatto e
disse guardandolo. - Perchè ti sei nascosto dietro di me ?

- " Che colpa ne ho io se è stata lei a teletrasportarsi. ^^; " - Pensò lui e
Jun chiese leggermente arrabbiata. - A cosa stai pensando ?

- A nulla signorina... Ma poi ditemi, chi siete, è la prima volta che vi vedo.

- " !?!?!?! " - Pensò lei non capendo le sue parole mentre Dalila
disse. - Ve l'ho detto, lui è solo il suo omonimo, non potrebbe mai darci
il privilegio di venirci a trovare.

- Scusate, potete accendere le luci ? - Chiese Jun perchè lo voleva
osservare meglio.

- Ma certamente regina. - Rispose con reverenza la gatta.

- Per favore gatta, cioè Dalila, non chiamarmi più regina, non stiamo
sul mio pianeta.

- Allora posso chiamarvi Jun ? - Domandò lei leggermente emozionata.

- Si. - Ripose mentre Dalila accese le luci del locale usando il touch
screen dello schermo che teneva tra le zampe. Jun pensò mentre lo esaminò
per benino. - " Non capisco perchè vuole fare questa messainscena, ma
gli do corda. " - E disse. - Avete ragione Alermariane, lui non è il tizio che cerco.

- Ve l'avevo detto signorina Jun. - Disse Dalila emozionata.

- Per favore Dalila, solo Jun ok ?

- Daccordo signo.. Ehm Jun.

- L'aveva detto la mia socia che quel tizio non era lui. - Disse Elizabeth
leggermente seria.

- Vorrà dire che lo cercherò da un'altra parte.

- Se non sono indiscreta Jun, perchè lo cercate ?

- Lui ha lo strano vizio di scomparire quando è il giorno del suo
compleanno. Ma non questa volta, questa volta ho un piano per
trattenerlo.

- Che strano comportamento. - Disse Alex e chiese. - Perchè non
ci dite del piano cosi noi possiamo aiutarvi.

- " Non sono cosi fessa Alex. " - Pensò lei guardandolo con rabbia.

- L'umano ha ragione, se possiamo aiutarvi in qualche modo... - Disse la
gatta.

- Vi ringrazio per l'offerta, ma son certa di cavarmela da sola. Allora,
scusate il disturbo. - Disse infine prima di teletrasportarsi in un'altro luogo.
Alex poggiò sul tavolo la banconota dicendo. - Ve l'avevo detto che
non ero quell'Alex.

- Che peccato. - Disse la gatta leggermente dispiaciuta poi disse
speranzosa. - Chissà se Jun in futuro frequenterà il nostro locale.

- Forse si, la speranza è l'ultma a morire. - E disse mentre si
allontanava. - Tenete pure il resto e grazie per lo spettacolo.

- Figuratevi signore. - Rispose la gatta e Alex si voltò verso le
alermariane e chiese. - Per curiosità, lei chi sarebbe ?

- La socia che stavo aspettando.

- Ah, molto piacere...

- Non mi interessa sapere che sei amico di Giada, tu non me la
racconti giusta. - Disse Elizabeth leggermente sospettosa.

- Veramente non ho fatto nulla..

- Eppure... - E guardando la socia chiese con sospetto. - Non è successo
nulla socia ?

- Che ti prende Elizabeth ? Non è la prima volta che vedi un alieno.

- Si. Ma questo tizio non mi dà una buona sensazione, come se
nascondesse qualcosa.

- " Ma... Che cosè, una veggente con poteri mentali ? " - Pensò lui nascondendo
lo stupore.

- Ma dai, ti stai sbagliando, Alex...

- Lo sentito da Jun che non è il proprietario dello Studio Mirai.

- Si è il suo omonimo. - Rispose la gatta.

- Esattamente. Lui è di un'altro livello. - Rispose Alex poi disse. - Dalila,
questo locale ha guadagnato un cliente.

- Mi fa piacere sentirvelo dire. Tornate presto.

- Ci puoi giurare. ^_^ - Rispose lui che se ne andò uscendo dal
locale mentre Dalila chiese alla socia. - Dovè Tonia ?

- E' occupata con i conti. Fortuna che Giada ci ha dato una mano
in questo periodo, altrimenti non saremmo riuscite a mantenere il locale.

- Siamo cosi in rosso ? - Domandò la gatta leggermente stupita.

- Non cosi tanto, ma questo macchinario ci ha fatto perdere un pò
di credito, fortuna che Giada ci ha dato una zampa gratis. Però a pensarci
bene potevamo osare di più e comprare un macchinario più recente.

- Ora come ora non ci conviene. Altrimenti dovremmo mettere in conto
il trasporto, oltre al costo del nuovo macchinario. - Disse pensierosa la socia.

- In questo caso conviene chiudere almeno finchè non arrivano i clienti abituali.

- Ossia tra poco meno di un'ora.

- Io vado a dissetarmi mentre tu aspetti i clienti.

- Ok socia. - Rispose la gatta e l'elefantessa andò a prendersi una bibita.

La città continuava la sua dormita mentre Alex disse nel vedere il cielo.

- In futuro ritornerò di nuovo in quel bar, ma ora ritorniamo a casa che
domani devo continuare il colore bianco. E dire che Kai mi ha battuto
in velocità pensavo di finire prima io, che rabbia. >_< - E con decisione andò
verso casa nella speranza di poter iniziare a scrivere il primo dei 4 episodi
finali del colore bianco.

Come aveva pronosticato Dalila, i clienti abituali arrivarono dopo un'ora e il
locale fu riempito dando un respiro alle casse del locale. Mentre la gatta
servì delle bibite pensò improvvisamente ad Alex. - " Non ricordavo che
ci fosse un suo omonimo, dovrò chiedere conferma a Giada. " - E lasciando
il vassoio andò verso il bancone a nord ancora con la testa fra le nuvole
mentre Elizabeth controllò con serietà il movimento all'interno del locale.

E mentre la notte sembrava passare placidamente... Una strana navicella
molto piccola parcheggiò davanti al pianeta. All'interno della navicella c'e un
budino verde con al suo interno un paio di occhi galleggianti, il budino si
trova davanti ad un monitor sulla parete nord dell'astronave, il pavimento
e soffitto sono di metallo bianco anche se al centro del pavimento c'e
una botola rotonda ovviamente chiusa. Nelle pareti non ci sono altre
porte che possano immettere in altre stanze. Il quadro comandi della
navicella è posta sul muro a est ed è composto da una decina di pulsanti
grossi, il monitor mostrava in quel momento il pianeta. Dopo che il
budino colpì alcuni pulsanti staccando dei pezzi del proprio corpo, che
ovviamente ritornavano indietro per essere riassorbiti dal budino. I pulsanti
colpiti miserò l'astronave in orbita geostazionaria ma non solo, divenne
invisibile ad occhio nudo e anche al radar. Il pilota piuttosto soddisfatto
del risultato camminò verso la parete sud, [ Il budino cammina
modificando la base del corpo in piccoli ganci a mo di cingolato. NDR. ]
e colpì un pulsante mimetizzato, si aprì una fessura della grandezza del
budino e lui ci entrò. Improvvisamente nel corpo del budino comparì una
piccola asta che ha una circonferenza doppia di una cannuccia, ma mentre
da un lato la cannuccia era vuota dall'altro sembrava avesse un'altoparlante.
Una volta avuto l'oggetto, riandò verso il panello dei comandi e premette un
pulsante più piccolo posto quasi all'angolo destro del muro. Una volta colpito,
da sotto il pulsante uscì una lastra di vetro che trapassò il budino, e mentre
ritornò nel muro agganciò con sicurezza la cannuccia, una volta che la
fessura si richiuse...

L'astronave ritornò visibile ad occhio solo per far uscire i due altoparlanti
ai lati dell'astronave. Dai altoparlanti però uscì un suono muto che in realtà
ipnotizzava una parte della zona del pianeta tra cui anche Mirai City.

Intanto il budino era ritornato davanti al monitor e qui si vide un'elenco
di canzoni in cui la prima si intitolava. Ring My bell.

Continua... (By Studio Mirai.)

Inizio episodio alle 1:07 del 20/10/2007

Fermato alle 2:06 del 20/10/2007

Ripreso alle 1:38 del 28/10/2007

Fermato alle 01:50 del 28/10/2007

Ripreso alle 22:10 del 28/10/2007

In pausa alle 22:30 del 28/10/2007

Continuato alle 02:00 del 29/10/2007

Fine episodio alle 02:26 del 29/10/2007

Inizio della correzione e sistemazione alle 18:22 del 29/10/2007

Fine correzione e sistemazione alle 19:21 del 29/10/2007

Nel prossimo episodio

A quando pare, una nuova minaccia incombe sulla tranquilla
cittadina di Mirai City, che succederà ai protagonisti di questa
serie ? Lo saprete nella prima puntata dal titolo: Ring My Bell

Note

Questa terza serie è nata solo per adempiere a una sfida. Ossia creare storie basandomi su alcune canzoni. ^_^ Diciamo un album intero di 24 canzoni. :P

Personalmente, credo di averla vinta questa sfida. :P