Karin #2
"Nuove Conoscenze"

Come dice il titolo. In questo episodio Karin fara' nuove conoscenze tra i terrestri.

Riassunto

Da questo episodio inizia la seconda serie delle avventure di Alexia©/Karin©. Karin dopo aver perlustrato quasi l'intero pianeta, ritorna via teletrasporto in un paesino del giappone.

Tempo lettura circa

Dopo aver spedito l'ultima lettera. Karin tramite il suo potere di teletrasportarsi era arrivata in un paesino del Giappone. Una volta arrivata sul luogo si mise a dormire.

Dopo 4 ore si alzo' e si guardo' intorno, era sopra ad un tetto di una casa. Decise di usare un'altra volta il suo potere per trovarsi a terra. Dopo essere scesa si incammino' per perlustrare la citta'.

2 giorni dopo. Karin sta nei pressi di un fiume e non sapeva cosa fare.

- Ma vedi, non so che fare.

- [ Questo lo detto prima io. NDR]

- " ???? " E con questo ? Mi piaceva dirlo.

- [ Andiamo bene. NDR]

- Ho deciso. Vado a visitare di nuovo la citta'.

- [ Io non ti trattengo di certo. NDR] - E Karin si diresse in citta'
attraversando le vie.

Erano le 12:00 quando si trovo' nei pressi di una scuola. E si fermo' a vedere davanti al cancello. C'erano vari ragazzi che facevano ginnastica, si sentivano delle voci anche dalla palestra della scuola. Karin si lascio' hai ricordi. (Vedi 1° serie.) Dopo 10 minuti se ne ando. Ma una persona che stava dentro la scuola noto' la sua presenza.

Alla fine del giro erano le 13:20 quindi riando' al fiume di prima. Quando arrivò disse.

- Oggi, pesce. - Detto questo fece uscire gli artigli e si immerse non tuffandosi, bensi' cammino' dentro al fiume. Lo spettacolo del fiume non era tanto bello perche' non si vedevano pesci grandi, solo di dimensioni medie o piccole.

- " Accontentiamoci." - Penso' lei, quindi grazie all'artiglio partito dal polso destro, ne infilzo' uno. Dopo di che risali' e uso' il suo potere per fare un piccolo foccherello in riva al fiume. Quindi arrosti' il pesce.

Dopo 10 minuti uso' un artiglio e tolse sia la pelle che le spine. Mentre lo mangiava una voce le disse.

- Comè ?

- Buono grazie. " Ma che sto dicendo ? " - Si guardo intorno allarmata e vide dietro di lei una ragazzina che poteva
avere piu o meno 17 anni. Indossa la divisa scolastica, sulla testa porta una frontiera blu con una stella bianca sul lato sinistro. A capelli lunghi castani e occhi verdi. Karin vedendola pensò.

- " Spero che non mi abbia vista usare l'artiglio. "

- A cosa stai pensando ? - Domando' la ragazza con curiosita'.

- Ehm.. A niente, perche' ?

- Ti potrei fare una domanda ?

- Si certo, cosa c'e ?

- Il fuoco lo lasci sempre accesso ? Non hai paura che provochi'
un incendio.

- Non credo, puoi aspettare li dove stai. - Disse Karin.

- Si, ma dovrei andare a casa. - Rispose lei.

- Faro in un attimo. - Detto questo, finì il pesce e spense il fuoco con l'acqua del fiume. - Ecco fatto. Ora se vuoi ti posso accompagnare a casa tua.

- Grazie. Volevo proprio che mi accompagnassi. - Rispose la ragazza sorridendo.

- " ???? " Per quale motivo ? - Disse Karin sorpresa da quella risposta.

- Sai.. Ti ho vista mentre ti eri fermata davanti al cancello della scuola.

- Davvero ? Io non mi ero accorta di te. Forse, i miei riflessi mi stanno
abbandonando.

- Per quel che mi riguarda non so. - Disse la ragazza mentre Karin le si avvicino' e la ragazza le domando'. - Ti posso chiedere un'altra cosa ?

- Uhm.. Per caso. Non mi vuoi chiedere come mi chiamo ?

- Brava. Vedo che sei molto perspicace. - Rispose lei sorridendo divertita.

- Allora mi presento. Il mio nome e Karin " Fire Cat " Walker.

- " ???? " Cosa vuol dire Fire Cat.

- Non preoccuparti. E solo un aggiunta che mi sono aggiunta da sola. - Rispose Karin, poi le chiese. - Allora... Visto che sai il mio nome, potrei chiedere il tuo.

- Hai ragione. - Inizio' la ragazza e rispose. - Piacere sono Hai Kumano.

- Uhm.. Nome un po' insolito. - Disse Karin riflettendoci sopra.

- Non lo dire a me. Non sai quante volte i miei compagni di scuola mi prendono in giro. - Rispose Hai abbassando lo sguardo.

- In che modo ? - Domando' Karin con curiosita'.

- Senti questa. Allora due mie compagne stanno parlando tra di loro, poi dicono il mio nome Hai. Quindi mi avvicino per sapere perche' mi hanno chiamata e loro... Sai che mi dicono ? - Chiese infine Hai guardandola.

- No, cosa ti dicono ? - Domando' Karin con curiosita'.

- Non volevamo a te Hai, gli avevo detto a Yuko. Se hai gli appunti.

- " ???? " E con questo ti potresti essere sbagliata. - Rispose Karin non capendo la battuta.

- Potevo darti ragione se succedeva solo una volta. - Inizio' Hai, e continuo'. - Ma succede minimo 5 o 6 volte al giorno.

- Vedrai se non ci caschi, loro non ti prenderanno piu' in giro.

- Vedremo se hai ragione.

- Senti Hai. Mi potresti dire quanti anni Hai ? - Domando' Karin.

- Forse ti sembrera strano, ma ho 16 anni.

- Davvero ? - Domando' sorpresa Karin e continuo'. - Piu che strano mi sembra normale. - E penso' mentre disse. - Anche se io ti avevo presa per una della mia eta'.

- E quanti anni hai ? - Domando' Hai.

- Ne ho ehm.. 17.

- Quindi quasi coetanee. - Inizio' Hai e le domando'. - Mi potresti fare un favore, Karin ?

- Dipende. Che favore ?

- Se vuoi essere mia ospite oggi. Ti invito a casa mia. Allora ? Vuoi farmelo questo favore.

- Se lo desideri, daccordo. Non vedo cosa c'e di male. - Rispose sinceramente Karin.

- Grazie, non sai quanto mi fai felice.

- " ???? " - Penso' Karin e le disse. - Senti Hai.

- Cosa.

- Che citta' e questa ?

- Siamo a Fukui.

- Grazie. - Rispose lei, quindi entrambe si incamminarono verso la casa di Hai. Mentre camminarono Karin le disse.

- Scusami Hai. Mi potresti dire chi abita oltre a te.

- Be ci vivo io, i miei genitori, il mio cane, e infine i miei fratelli.

- Cane ? Mi puoi spiegare cose' un cane.

- " ???? " Non mi dire che non conosci cose' un cane ?

- Mai sentito prima d'ora. - Rispose sinceramete Karin.

- Ma da dove vieni, da Marte ? - Disse stupita Hai.

- Vengo da Aldebaran. - Rispose di getto Karin.

- " ???? " Cosa hai detto ? - Domando' stupita Hai.

- Non farci caso Hai. - Inizio' Karin capendo il suo piccolo errore
poi le domando'. - Dové casa tua.

- Siamo quasi arrivate, vedi quel ponticello ?

- Si.

- Semplice, dobbiamo attraversare il ponticello e dopo si trova casa mia.
- Andiamo.

Quindi attraversarono il ponte e dopo si trovarono su una stradina in cui hai lati c'erano vari cancelli di legno. Hai ando' al terzo cancello, cioè il secondo di sinistra e suonò. Si senti un suono piu una voce e Karin disse curiosamente.

- Questo suono che sento, chi lo produce ?

- Questo come lo chiami tu, suono. E il mio cane che sta abbaiando.

- Cosi si chiama questo suono ?

- Si. - Dopo di che si apri il cancello. Da l'altra parte Karin vide un uomo che doveva avere sui 35 anni. E quest'ultimo disse.

- Hai non vedi l'ora ?

- Scusami papa', ho incontrato una mia amica mentre stavo venendo. Quindi ci siamo messe a parlare e il tempo e volato.

- Sei scusata Hai. Allora non volete entrare. - Disse rivolgendosi a Karin.

- Dice a me signore ? - Domando' Karin indicandosi.

- Si, ho sentito che sei amica di mia figlia. Mi fa piacere. - Rispose l'uomo sorridendo. Quindi Hai e Karin entrarono.

L'interno della casa era abbastanza grande anzi per essere piu precisi. Dopo aver attraversato il cancello si trovarono in una radura, che doveva essere il giardino della casa che e abbastanza grande, in fondo si trova una casa a 2 piani. E vicino alla casa una casupola. Karin vedendola disse indicandola.

- Senti Hai, chi vive in quella casa piccola.

- Quella e la cuccia del mio cane. - Rispose Hai.

- Cuccia ? - Domando' sorpresa Karin.

- Si. Li e dove abita il mio cane.

- E dove' questo cane ?

- E strano. Papa' dove' Icaro.

- La preso tuo fratello ed e entrato in casa.

- Quando e stato ?

- Mentre vi stavo aprendo la porta.

- Allora andiamo dentro.

Quindi il padre, Hai e Karin entrarono in casa. Dopo che suo padre aveva aperto la porta d'ingresso. C'era un corridoio in cui si poteva andare sia a destra, che a sinistra. Il padre di Hai ando' a sinistra seguito' dalle 2 ragazze. Supero' 2 porte e alla terza busso'. Dopo un po' entro, la camera in questione e la cucina dove si trova la madre di Hai.

- Ciao cara, disturbiamo ? - Domando' suo marito.

- Niente affatto caro. - Poi vedendo Hai continuò. - A quest'ora ti presenti.

- Scusa mamma, mentre venivo ho incontrato una mia amica.

- Vedo, allora tu saresti l'amica di mia figlia. - Disse rivolgendosi a Karin.

- Diciamo di si. - Rispose vagamente Karin.

- Potrei sapere il tuo nome ? - Chiese la madre.

- Scusatemi, mi chiamo Karin Walker.

- Piacere. Come avrai capito io sono la madre di Hai. Mi chiamo Asami Kumano.

- Scusa cara, porto Karin a far conoscenza dei nostri due figli.

- Fai come vuoi. - Inizio' la moglie e domando' alla figlia. - Hai, per caso non ti viene fame ?

- Hai ragione mamma.

Quindi mentre Hai rimase in cucina, suo padre e Karin uscirono e andarono verso le scale che erano in fondo al corridoio a destra, mentre camminarono Karin disse.

- Scusate signore. Potrei sapere il vostro nome.

- Forse meglio. Non mi piace essere chiamato signore. Sono Yotashi Kumano.

- Scusate Yotashi, credo che sarebbe inutile che vi dica il mio nome o mi sbaglio ?

- Non ti sbagli Karin. - Inizio' Yotashi e le chiese. - Se non sono indiscreto, potrei chiederti quanti anni hai ?

- Ho 17 anni. - Rispose Karin con convinzione.

Dopo aver salito le scale, Karin sentì di nuovo quel suono che Hai l'aveva chiamato " il cane che stava abbaiando. " Il secondo piano e uguale al primo c'e un corridoio che sul lato destro ci sono 5 porte, mentre sul lato sinistro stanno delle finestre. Yotashi ando' alla quarta porta. Karin senti' che quel suono era piu intenso. Quindi Yotashi busso' e dopo un po' si apri' la porta. Karin vide un ragazzo che stava giocando con il cane, lui in verita' stava accarezzando il cane pero' appena la vide disse.

- Papà avrei scommesso che eri tu. Ma non immaginavo che ti portavi appresso anche un ospite. - Disse il figlio mentre si alzava.

- Scusami figliolo. - Inizio' lui, e disse rivolgendosi a Karin. - Permetti che ti presento Yotami.

- Piacere. - Disse Karin. - Io sono Karin, Karin Walker.

- Lieto di fare la tua conoscenza Karin. E questo qui e Icaro. - Disse Yotami, mentre accarezzava il cane. Il cane in questione, potete immaginarlo come una specie di san bernando tutto bianco. - Bel cucciolone, non credi Karin.

- Potrei dire di si. - Disse Karin incerta.

- Bau, Bau, Bau.

- Cosa ti prende Icaro ? - Disse Yotami. - E la prima volta che vedi una ragazza ? Mi sembra strano, visto che Hai gioca sempre con te.

- Forse mi vuole conoscere. - Disse Karin e mentre si avvicinava ad Icaro. - Piacere sono Karin, come ti chiami tu ?

- Bau Bau, Bau, Bau Woof.

- Mmmm. - Disse Karin e mentre si alzava continuo'. - Scusate ma lui non si chiama Icaro. - E guardando i presenti chiese. - Toglietemi una curiosita', chi gli a dato il nome di Icaro.

- E stata mia sorella minore. - Disse Yotami.

- Bau, Grrr, Bau.

- Capisco, come vuoi non lo diro a nessuno. - Disse Karin. E il cane si avvicino a Karin, e lei lo accarezzo. Poi disse. - Yotami, tu hai detto che e tua sorella minore, cosa significa ?

- Significa che io sono piu grande di lei.

- Allora se tu sei il piu grande, tanto per curiosita'. Quanti anni hai.

- Ne ho 17 quasi 18 a settembre.

- Cioe ? Scusami, ti puoi decidere. Ho 17, Ho 18. Quale dei due ?

- Vada per 17. - Rispose Yotami senza tono.

- Grazie. - Rispose Karin e domando' al cane. - Icaro, ti va di andare fuori da questa stanza ?

- Bau, Arf Arf. - Rispose Icaro.

- Come vuoi. - Disse convinta Karin e continuo'. - Ci vediamo Yotami, e anche a te Icaro.

- Bau.

Quindi Karin usci dalla stanza seguita da Yotashi. Subito dopo si fermo' e disse un po' abbattuta.

- Scusami Yotashi.

- Di cosa ? - Domando' lui sorpreso.

- Sul fatto che M.. Icaro non vuole far sapere il suo nome.

- " Non credo che abbia la testa sana. " - Penso' Yotashi poi sorrise mentre disse. - Non preoccuparti Karin. Ora andiamo da Sekuro.

- E chi sarebbe ?

- Il piu grande dei tre.

Quindi scesero le scale, e si diressero verso l'uscita. In quel momento Hai stava uscendo dalla cucina e domando'.

- Dove andate di bello ora ?

- Andiamo da tuo fratello. - Rispose Karin.

- Di certo si tratta di Sekuro.

- E come lo sai ? - Domando' Karin un po' sorpresa.

- Mio fratello maggiore Yotami non esce di mattina o di pomeriggio solo di sera. Quindi vedendovi qui vuol dire che andate da mio fratello maggiore Sekuro. - Poi si avvicino' a Karin, e le disse in un orecchio. - Detto tra noi, e un pò fissato con il karate, ma io gli voglio bene lo stesso. - Poi si allontanò e disse. - Se vuoi venire piu' tardi Karin, staro' nella mia stanza. Mio padre te la indicherà. - Detto questo, Hai si incammino' verso le scale, e li sali. Poi Karin disse.

- Davvero molto interessante.

- Cose' interessante Karin. - Domando' con curiosita' Yotashi.

- Non ci badare Yotashi-san. - Rispose un po' pensierosa Karin, e continuo' guardandolo. - Ora se vuoi accompagnarmi da Sekuro.

- Volentieri.

Quindi uscirono dalla casa e la girarono. Dietro la casa c'e una casa piu piccola. Mentre camminavano, Yotashi disse.

- Quella che vedi e la nostra palestra. La usa quasi sempre Sekuro, ma qualche volta la uso anch'io e Yotami.

- Non la usa anche Hai.

- Per il momento dice che non gli piace, pero' devo riuscire a fargli cambiare idea.

- Sarebbe meglio, cosi che nessuno la prendera' in giro.

- Anch'io la penso come te Karin. - Inizio' il padre, e continuo' riflettendo. - Forse riuscirai dove io ho fallito.

- Cioe ? - Domando' sorpresa Karin.

- Visto che sei un'amica di mia figlia. Perche non la convinci tu ?

- Potrei, forse. Ma non sono sicura di riuscirci. - Rispose lei pensierosa.

- Io invece credo che ci riuscirai.

- Scusatemi Yotashi-san. Ma cosa le fa credere che ci riuscirei ?

- E una mia sensazione. - Rispose il padre e stando a pochi passi dalla palestra continuo'. - Be ora sara' meglio farti conoscere Sekuro.

Quindi arrivarono alla palestra, e Yotashi apri la porta scorrevole. Quindi Karin vide un ragazzo che poteva avere sui 20 anni, mentre si allenava. Appena il ragazzo senti' la porta aprirsi si giro' e appena vide il padre disse.

- Papa', come mai sei qui a quest'ora ?

- Scusami se ti ho interrotto i tuoi allenamenti, figliolo. Ma ti vorrei far conoscere un'ospite.

- Non ti devi scusare papa'. Per me non c'e problema, e poi mi devo riposare anch'io qualche volta.

- Lo so che ti metti di impegno. Vuoi riuscire a vincere qualche torneo.

- Grazie di avermelo ricordato papa'. - Disse il figlio con una leggera smorfia, e osservando Karin continuo' indicandola. - Allora e quella la nostra ospite ?

- E vero, scusami non vi ho presentato. Karin ti presento Sekuro, il primogenito.

- Piacere. Sono Karin Walker.

- Sono molto lieto di fare la vostra conoscenza. Mi chiamo Sekuro Kumano. - Rispose lui e sorrise mentre continuo'. - Ora sara' meglio che venga con voi.

- Non vorrei esser stata d'intralcio venendo qui. - Disse Karin.

- Non ti preoccupare. - Inizio' Sekuro e continuo'. - Va bene allenarsi, ma non conviene farlo a tutte le ore. Non sei daccordo con me Karin.

- Non lo metto in dubbio Sekuro.

- " Strano questo comportamento di mio figlio. " - Penso' un po' dubbioso suo padre.

- Scusami Sekuro, non potresti farmi vedere alcuni allenamenti.

- Daccordo Karin. - Quindi si mise ad allenarsi. Dopo qualche minuto si riposo' e Karin disse. - E tutto qui, quello che sai fare ?

- " ???? " Non capisco cosa stai dicendo Karin. - Disse Sekuro allibito.

- Spostati, ti faccio vedere io. - Quindi Karin ando' al centro della palestra. Ed inizio a dare dei calci a vuoto. Poi disse. - Ora vediamo i pugni. - Quindi per prima cosa fece uscire due rettangoli neri dal nulla e li dette a Sekuro. - Tienimeli per qualche istante. - E lui li prese piuttosto sorpreso, mentre Karin inizio' a dare pugni a vuoto, e in contemporanea saltello come se stava facendo un incontro di boxe. I due che stavano all'entrata della stanza non capivano cosa c'entrava la boxe con il karate. Poi Karin si fermo' e disse.

- Uhm.. Non ci siamo, non ci siamo affatto.

- Cosa non ci siamo ? - Domando' sorpreso Sekuro.

- Non e niente Sekuro. Anzi senpai Sekuro.

- Per quale motivo ?

- Lo spieghero stasera. Sempre se non vi dispiace.

- Anzi ci fai un piacere se rimani da noi questa sera. - Disse Yotashi.

- Grazie senpai Yotashi. Scusami Sekuro, potresti ridarmi gli oggetti
che ti ho dato.

- Scusami Karin lo avevo dimenticato. - Quindi gli restitui i due rettangoli neri. Poi dopo averseli messi hai polsi anche se al contatto con il polso scomparivano, disse.

- Se non vi dispiace, possiamo andare nella vostra casa senpai Yotashi ?

- Si anche ora. - Poi domando' al figlio. - Vuoi venire con noi Sekuro ?

- Non so. - Guardo' l'orologio, poi disse. - Non posso ho un'appuntamento
con un amico.

- Meglio, ti fara' bene camminare.

Quindi si congedarono dal figlio e i due andarono a casa. Dopo che entrarono Yotashi disse.

- La stanza di Hai e la prima porta dopo le scale.

- Grazie senpai Yotashi.

Quindi mentre Yotashi ando nella stanza della cucina, Karin sali le scale e busso' alla prima porta.

- Avanti. - Disse Hai.

Karin apri' la porta ed entro'. Appena dentro vide Hai sul letto a leggere un libro che in quel momento lo ripose sopra un mobiletto a fianco del letto. Karin domando'.

- Come stai ?

- Sto bene. Grazie.

- Di cosa volevi parlarmi ?

- Se mi potresti aiutare. Ho un piccolo problema.

- Quale' ?

- Senti, forse. Uhm... Non so da dove iniziare.

- Vogliamo vedere che indovino ?

- Forse lo avrai gia' capito Karin.

- Te lo dico in un orecchio. - Rispose lei quindi Karin si avvicino e le disse una frase. Dopo di che si allontano e disse. - Ho ragione ?

- Pienamente.

- Non ricordo che ora sono.

- Fammi vedere. - Hai vide l'orologio sopra il mobiletto e disse. - Sono le tre e mezza.

- Scusa. Per caso, non ci sono i club anche nella vostra scuola ?

- Si, perche' ?

- Che ne diresti di andare a scuola ora.

- Per quale motivo Karin ?

- Vedremo. - Mentre Hai si stava alzando. Karin la fermo' e continuo'. - E vero, che tu non vuoi impararti una disciplina. Come il karate ?

- Non mi dire che sei in combutta con mio padre ?

- Cosa ti fa pensare una cosa del genere ?

- Non e la prima volta che mio padre tenta questa mossa.

- Davvero ? - Disse Karin incuriosita.

- Veramente. Tutte le amiche che incontravo per strada, e li portavo a casa, mio padre tentava sempre di farmi convincere, tramite le mie amiche, di convertirmi al karate.

- Scusami Hai, cosa trovi di male a fare uno sport, come il karate.

- Non trovavo niente di male se ero un ragazzo.

- Aspetta, aspetta !! Non ci posso credere ! Impossibile !!!

- Scusa Karin, cosè impossibile ?

- Ripeti quello che hai detto.

- Ho detto: Che se ero un ragazzo.

- Allora ho sentito bene. Credevo che cio che sentivo era un'immaginazione. Ma senti questa. Ma lo pensi davvero ?

- Si. Cosa c'è di male ?

- Scusa Hai, posso andare fuori da casa tua.

- Perche', non vuoi rimanere ?

- Non e per quello. Aspettami qui. Anzi, non ti devi preparare per andare a scuola ?

- No, verro cosi. Tanto non ho nessun club io.

- Vorresti dire che non ti sei iscritta ?

- Esatto. Non c'era nessun club adatto a me.

- Vediamo se indovino. Vuoi un club dove le ragazze si mettono a ricamare. Ho indovinato ?

- Si. Come hai fatto ?

- Ho i miei buoni motivi per aver indovinato. Ora mi scuserai ma dovro andare immediatamente fuori.

- Va bene ti aspetto vicino alla porta d'ingresso.

- Ok.

Detto questo, Karin ando sparata dietro la casa dove stava la palestra. Per andare sparata, usci con calma dalla stanza di Hai, poi si vide in giro e non vedendo nessuno corse verso l'uscita. Con coseguente scomparsa di
Karin. Appena arrivata alla palestra, apri la porta e entro dentro. Dopo essere entrata fece i pugni con coseguente uscita degli artiglii e combatte' da sola. Dopo qualche minuto penso'.

- " Ma e possibile che in questo pianeta ci siano anche questo tipo di abitanti ? Allora dorvo' considerarmi fortunata per le mie origini.. Mi vergognerei al pensiero... di quella sciocchezza. " - Dopo di che si mise a ridere e la sua risata duro' ben 10 minuti, nel quale si distese sul tappeto della palestra poi si rialzo' mentre disse. - Auff. Finalmente ho finito di ridere. Ma stesa, era peggio di un treno. Come dice un proverbio. Mi piego ma non mi spezzo. Ma era un
proverbio ? Bho ? - Dopo di che usci dalla palestra e ando alla porta d'ingresso della casa. Li vide Hai che disse.

- Come mai cosi tanto tempo ?

- Non ci badare. Allora andiamo a questa scuola ?

- Si. Io sono pronta Karin. - Quindi uscirono e si diressero verso la
scuola.

Mentre camminarono Hai si guardava in giro. Vedendola Karin si fermo'
e disse.

- Perche' ti guardi in giro ? Hai paura di qualcuno ?

- Non e niente Karin. Continuiamo. - Quindi ripresero a camminare.

Dopo qualche minuto Hai si fermo' e senza avvertire Karin si diresse verso un negozio. Karin la insegui' e si fermo' davanti all'entrata del negozio. Dopo un po', Hai usci dal negozio con in mano un libro. Karin vedendola uscire le domando' un po' scocciata.

- Vogliamo andare a questa scuola ?

- OK.

Mentre camminavano, Karin vide Hai intenta a leggere. Karin le disse incuriosita'.

- Mi vuoi spiegare cose'.

- Cose', cosa ?

- Cio che hai preso dal negozio.

- Ah. Questo dici. E un mensile. Cioe' una rivista che esce ogni mese. Se non lo sapessi. - Disse Hai, mentre lo chiudeva.

- Sai, mi hai tolto le parole di bocca.

- Lo immaginavo. In questa rivista tra le varie storie che sono pubblicate. Ce ne una che mi piace particorlamente.

- E quale sarebbe ?

- E un po' complicato.

- Perche ?

- Rispetto alla storia principale. E tutto cambiato.

- Cioe' ?

- Ti spiego. Alla storia principale, c'era un ragazzo imbranato, in cui cercava una ragazza. Ma per via della sua timidezza e per le sue abitudini non riusciva a trovare la ragazza. Per farla breve alla fine dopo che era venuta una persona. Il ragazzo aveva trovato la ragazza. E finisce con lei che le da un appuntamento per il giorno dopo.

- Allora cose' cambiato ?

- Questo. La serie normale inizia la sera di qualche mese. E lui decide grazie alla forza di volonta, di andare dove abitava questa persona.

- E poi cose' successo ?

- Sara meglio che la leggi la storia.

- Ok. - Inizio' Karin e continuo' un po' perplessa. - Sperando che vada tutto bene.

- Perche' ?

- Non preoccuparti. - Inizio' lei e domando'. - Allora dove' sta scuola ?

- Aspetta un attimo. - Quindi Hai si guardo' intorno poi disse. - Ah, ecco.

- Cosa ?

- Abbiamo sbagliato strada. Allora dobbiamo andare, uhm.. Si da questa parte. - Quindi Hai si volto' e si diresse da un'altra parte, seguita da Karin.

Dopo 10 minuti si trovarono al cancello semi aperto della scuola. Hai entro' e si diresse all'interno della scuola. Karin la segui' e dopo aver raggiunto Hai disse.

- Siamo arrivati dentro. Quindi mi potresti far vedere questo problema.

- Aspetta. - Disse Hai guardandosi attorno. - Fammi ricordare.

- Cosa ?

- Non ricordo che club frequenta.

- " Non si ricorda ? Mi sembra strano, una ragazza che non si ricorda. "

- [ Senti chi parla NDR. ]

- A cosa stai pensando Karin.

- Mi chiedevo come' possibile che non ricordi.

- Il motivo e semplice. Hanno spostato la sede e ora non ho la piu pallida idea di dove si potrebbe trovare.

- Cosa !? Non ti sei informata prima.

- Io mica mi sono iscritta.

- E con questo, mica lo devono sapere solo quelli che sono iscritti.

- Senti non credo che facevo bella figura a chiedere dove spostavano il club.

- Va bene Hai. - In quel momento un gruppo di ragazzi gli stavano passando davanti. Hai appena li vide, le disse a Karin.

- Senti Karin. Vedi quel gruppo che ci e passato davanti.

- Si.

- E il secondo dei quattro il mio problema. - Detto questo Karin si avvicino' al gruppo che in quel momento entro in una porta. E venne chiusa davanti la faccia di Karin. Quindi lei si fermo' e lesse la targhetta davanti alla porta. - " Club dei viaggiatori. " Ma che razza di club e ? - Poi ritorno' da Hai e le disse. - Sembra che al tuo amico gli piace viaggiare.

- E vero. E fissato dai viaggi. - In quel momento dal cancello entro' una ragazza. E vedendo Hai disse. - Che vento ti tira qui ? - Hai si girò e vedendola disse. - Ciao Yuko. - La ragazza che vide Karin e di carnagione mulatta, capelli corti neri, occhi azzurino. Dalla vista poteva avere sui 16 anni. Cosa che poi risultò vera. - Ehm.. Yuko ti presento una mia amica. Si chiama Karin.

- Piacere. - Disse Karin porgendole la mano.

- Onorata di fare la vostra conoscenza. - Disse Yuko, mentre si inchinava.

- Non fare cosi Yuko. Mi metti in imbarazzo. Non lo fare piu ti
prego. - Disse Karin, mentre si guardava intorno poi le disse. - Scusa Yuko.
Ti potrei fare una domanda.

- Se lo desiderate, quale ?

- Primo. Per favore, dammi del tu. Secondo vorrei sapere. Anzi no faro in questa maniera. - Quindi si diresse verso la porta che aveva avuto in faccia. E busso'. Dopo qualche minuto si apri' la porta. Sulla soglia si vide un ragazzo, Karin
vedendolo gli suscitava pietà. Sembrava che ne aveva subite di tutti i colori. Il ragazzo parlò.

- Scusate, chi siete ?

- Mi chiamo Karin Walker. E voi ?

- Mi chiamo Oozuno Myneo, e frequento questo club.

- Ti potrei fare una domanda ?

- Dite.

- Potreste farmi venire un ragazzo che e, diciamo. Appena entrato.

- Vediamo se indovino. Dovrebbe essere il secondo del gruppo. Ho indovinato?

- Come avete fatto ? - Disse Karin allibita'. - Siete un mago ?

- Non direi. Non e la prima volta che una ragazza chiede di Senoiji.

- Come sarebbe a dire ?

- Come ? Non conosci Senoiji.

- No. Perche' lo dovrei conoscere ?

- Ora che ci penso, e la prima volta che ti vedo. Sei nuova ?

- Non lo so. So solo che sto aiutando una mia amica.

- Cosa sta succedendo. - Disse una voce da dentro la stanza.

- Scusa senpai Gionsei e solo che questa ragazza chiede se puo uscire senpai Senoiji. - Disse Myneo avendo la testa girata.

- Ok va bene. Agi, sei pregato di uscire. Ti vogliono. - Disse Gionsei.

Dopo qualche minuto un ragazzo veramente carino si fece vedere alla porta.

- Oozuno puoi venire dentro.

- Arrivo senpai Gionsei. - Quindi il ragazzo ando vicino ad una cartina. Intanto Senoiji chiuse la porta e disse.

- Perche mi hai chiamato ?

- C'e una mia amica che ti vuole parlare.

- Va bene andiamo.

Intanto Hai che aveva visto tutta la scena, e vedeva Karin vicino al problema, disse ad Yuko.

- Cosa gli potro' dire ?

- A te piace ? - Domando' Yuko.

- Si.

- Allora perche' non lo inviti da qualche parte.

- Ma non saprei. Non so come mi devo comportare.

- Senti. Non tremare come una foglia e invitalo ad uscire.

- Va bene tentero'.

- Sta arrivando.

- Eccoti il tuo problema. - Disse Karin.

- Problema ? - Domando' sopreso Senoiji.

- Ehm.. Scusa senpai Agi, non potresti uscire con me ?

- Cose' questo, un appuntamento ? Be se e cosi, uhm... - E Hai era emozionata. - Daccordo. Ti va bene per questa domenica ?

- Si senpai Senoiji. Grazie.

- Se non ti dispiace, posso andare ora.

- Si e scusami se ti ho fatto perdere tempo.

- Non preoccuparti. - Inizio' lui e domando'. - Mi potresti dire il tuo nome ?

- Scusami senpai Senoiji, mi chiamo Hai.

- Ai, bel nome.

- Ehm.. Anche a me piace.

- Be con il vostro permesso, io vado.

- Good bye, tanto vi vedrete domenica. - Disse Karin.

- Ah ! Se non ti dispiace Ai, solo domenica mattina.

- Non preoccuparti.

- Allora ci sentiamo domenica alle nove. Ti va bene ?

- Benissimo senpai Senoiji.

- Ok. Ci sentiamo. Ciao.

- Ciao. - Dopo che il ragazzo se ne ando. Hai era felice. - E la prima volta che gli chiedo di uscire con me.

- Perche ? Prima cosa hai fatto ? - Domando' sorpresa Karin.

- Mi sono limitata a vederlo solo a scuola.

- Uhm.. - Disse pensierosa Karin.

- Cosa c'e Karin. - Disse Yuko.

- Finalmente Yuko, mi hai dato del tu.

- Voi l'avete detto ed io lo faccio.

- Grazie. Allora dicevi cosa c'e.

- Certamente. Stavo pensando ad una cosa che mi ha detto un ragazzo.

- Chi e ? - Domando' Hai e intuendolo disse. - Per caso non e quel fesso di Oozuno.

- Si. Lo conosci ?

- Non lo vedo di buon occhio quel ragazzo.

- Perche ? A me sembra simpatico. - Disse Karin.

- Mi aveva detto delle fesserie riguardo a senpai Senoiji.

- Quali sono ? - Disse Karin incuriosita.

- Niente, solo che ha gli appuntamenti da tutte le ragazze di questa scuola.

- Potrebbe darsi.

- Cose'. Sei in combutta con quello. - Disse un po' arrabbiata Hai.

- No. Assolutamente.

- Ehm.. Scusa Yuko, come mai da queste parti ? - Domando' Hai.

- Ti avevo vista entrare e quindi ti ho seguita.

- Capisco, e come sta Sakura. - Chiese Hai.

- Bene, Grazie.

- Chi e questo Sakura ? - Disse Karin.

- E il fratello di Yuko. - Rispose decisa Hai.

- Uhm.. Vorrei proprio conoscere tuo fratello Yuko.

- Se ti va, vieni un giorno a casa mia per conoscerlo.

- Grazie. Scusa Hai non sarebbe meglio andarcene.

- Hai ragione Karin. Voi venire con noi Yuko ?

- Daccordo, vi accompagnio. - Quindi le tre ragazze uscirono dalla scuola. Dopo aver fatto un tratto insieme. Yuko se ne ando' da un'altra parte.

Dopo un po di tempo che si erano divisi. Karin disse.

- Uhm.. Mi potresti dire cosa presenta Yuko per te.

- Semplice e la mia piu cara amica. - Inizio' lei sorridendo, e un po' pensierosa continuo'. - Anche se da un po' di tempo non ci frequentiamo piu' come prima.

- Cioè ?

- Ti spiego. Prima facevamo coppia fissa io e Yuko. Poi non so per quale motivo, va con delle compagne di quest'anno. Mentre a me non mi trattava almeno fino a oggi che dopo qualche mese di silenzio e venuta da me.

- Scusa Hai. Potresti andare da sola a casa tua.

- Cosa c'e ? Che ti e venuto in mente Karin.

- Non preoccuparti. - Inizio' Karin e le chiese. - Non ricordo dove' casa tua.

- Eccola dopo il ponte non vedi ?

- E vero. Allora vai a casa io verro' fra un po' di tempo.

- Va bene Karin. Ma non farmi aspettare troppo.

- Cerchero' di venire il piu presto possibile. Ciao. - La saluto' e mentre si stava allontananto, Karin vide una persona che sembrava di conoscere. In effetti e Sekuro che sta allenandosi correndo. Lo fermo' e gli disse.

- Sekuro potresti far da guardia del corpo a tua sorella ?

- Va bene e tu dove vai, non vieni a casa.

- Che ora sono.

- Fammi vedere. - Sekuro vide l'orologio sul polso e disse. - Sono le cinque e trenta.

- Ancora ? Non passa mai sta giornata. - Disse un po' stufata Karin e poi gli disse. - Un'ultima cosa Sekuro. Che giorno e oggi ?

- E Giovedi. Altro ?

- Nient'altro. Allora vado. Ciao. - Mentre Karin se ne andava. Sekuro raggiunse la sorella e le domando'.

- Come ti sembra Karin ? E una buona amica ?

- Cosa ti prende Sekuro, non mi dire che ti sei preso una cotta per Karin ?

- No. Volevo sapere solo se ti e piaciuto il suo comportamento di ora.

- Dici, quando mi ha lasciata qui. Non mi preoccupo. Karin non sembra come Yuko. - Poi lei gli chiese. - Allora, hai qualche notizia del fratello.

- Sakura non si fa vedere. Eppure lo devo battere un giorno di questi.

- Vedo che ti rode ancora la sconfitta che hai subito. Non e vero fratellone.

- Hai ragione Hai. Ma non vado di fretta, un giorno di questi vedrai che vincero io. - Disse deciso Sekuro.

- Ecco perche' non voglio praticarmi con il karate.

- Contenta tu Hai. - Rispose Sekuro mentre entrambi andarono camminando verso l'ingresso della casa.

- Ti posso dire un segreto fratellone. - Disse Hai.

- Di pure.

- Ho il ragazzo.

- Cosa davvero ?

- Non proprio. Lo invitato ad uscire con me. E credo che ho buone possibilità che riesca a fidanzarmi.

- Ti posso dire una cosa Hai.

- Cosa ?

- Tu corri troppo. Per queste cose e meglio andare con calma.

- Va bene.

- Toglimi una curiosita', chi e questo fortunato.

- Se te lo dico. Mi prometti che non lo dirai hai nostri genitori ?

- Fidati. Allora chi è ?

- E Senoiji.

- Cosa !?

- Cosa ti soprende fratellone ?

- Niente, assolutamente niente. - Disse suo fratello agitando le mani. E avevano raggiunto il cancello, Sekuro lo apri' ed entrarono.

Nel prossimo episodio

Karin si è finalmente fermata dal suo giro intorno al pianeta. Ora, grazie a un'incontro con Hai Kumano, decide di aiutarla, cosi come vuole aiutare i membri della sua strana famiglia. ^_^

Note