Kira #3
"La Prigionia"

In questo episodio " vedrete " la protagonista della serie. ^_^

Riassunto

Durante una pausa di lavoro, Steven stava osservando il cielo fantasticando, quando con sua meraviglia vide un ufo precipitare verso di lui. Dopo la fuga e il seguente impatto, vinto dalla curiosita' ritorna nel luogo dell'incidente vedendo davanti a se un'alieno piuttosto malconcio che gli chiede un piccolo favore. Ovvero quello di salvare l'universo prendendo il suo posto. Lui piuttosto incredulo dal favore, accetta senza pensarci due volte e in quattro e quattrotto si ritrova all'interno della cabina di pilotaggio dell'ufo. Pero' subito dopo che l'ufo lascia l'atmosfera terrestre la sua avventura finisce in quando l'ufo viene subito catturato dall'astronave madre con Steven piuttosto scosso dall'evento. ^^;

Tempo lettura circa

Siamo all'interno dell'hangar dell'astronave, l'hangar e molto grande
con vari ufo simili a quello che lo aveva portato li, posizionati in fila
orizzontale. Steven vide dal monitor tutto l'hangar e poi vide due robot dalle
sembianze umanoidi andare verso il suo ufo e dopo un po' si fermarono davanti
all'ufo e il robot di sinistra estrasse dall'interno del suo braccio una specie
di telecomando con un antenna e lo punto' verso l'ufo. Dall'antenna parti' un
raggio verde che colpi il portellone dell'ufo e quest'ultimo si apri'. Steven
vedendo cio' rimase terrorizzato non sapeva cosa doveva fare. Ma il robot di
destra penso' per lui visto che si rimpiccioli' di tanto che bastava per farlo entrare
nel ufo lo prese per la gola, lui si senti' in un primo momento soffoccare
mentre tentava di liberarsi dalla stretta, il robot lo accompagno' fuori e lo lascio'
vicino all'altro robot, quest'ultimo rimise all'interno del braccio il telecomando e
poggio' la sua mano sulla spalla sinistra di Steven e la strinse cosi forte che
dal dolore lui emise un grido. Il robot che lo aveva accompagnato fuori
ridivenne di statura normale. Si mise dietro di lui e direziono' la sua mano
destra con il palmo davanti vicino alla schiena. Dal palmo della mano usci una
punta d'acciaio e il robot fece toccare la punta con la schiena di Steven e
quest'ultimo penso'.

- " Ho capito l'antifona. " - E inizio' a camminare preceduto dall'altro robot.

Mentre camminavano, Steven vide altri robot simili alla sua scorta vicino
hai vari ufo insieme ad alcuni alieni simili al vecchio, vedendoli penso'.
- " Ora che mi hanno catturato non devo parlare. Altrimenti si arcorgeranno
che non sono chi vogliono. " - Poi mentre camminava riflette' e
penso'. - " Ma io non sono come l'alieno, ma come' possibile che non
si sono accorti ancora ? " - Si ricordo' della metamorfosi del vecchio e
penso'. - " Accidenti e vero !! Il vecchietto si puo trasformare. Me ne ero
proprio dimenticato. " - La scorta arrivo' in fondo all'hangar, e si aprirono
delle porte laterali che lo conducevano in un corridorio metallico, i tre
superarono la porta immettendosi nel corridorio e la porta si chiuse.

Le prigioni erano in questo modo. Il corridorio era a "L" rovesciata, con
l'ingresso all'angolo nord-ovest, mentre le celle erano in fila e erano composta
da cinque celle per il lato ovest pero' la prima cella era distante 2 metri
dall'uscita e cinque celle al lato est, ma avevano una particolarita' che
che le celle del lato est erano parallele con quelle del lato ovest. Le
sbarre erano costituite da laser di colore celeste. Mentre a sud finiva
il corridorio con un muro. L'ingresso si apri' e si videro i due robot
con Steven, lui mentre stavano girando la curva penso'.

- " Ma come ? Non mi fanno interrogatorio ? Niente ? " - Poi vide le
celle e due delle cinque celle del lato est erano vuote, all'interno
della terza, si vedeva appoggiato al muro di destra, un... anzi' una
gatta umanizzata con ovviamente al posto dei piedi delle zampe di
gatto propozionate alla sua statura da umana. Steven penso' che fosse
una gatta per via che indossava un body bianco decisamente femminile,
anche se il corpo era coperto da un folto pelo bianco che quasi
mimetizzava il body, mentre da dietro spuntava una coda bianca. Steven
non gli pote' vedere le mani perche erano nascoste dietro la schiena. Ma
le vide gli occhi che erano di un nero intenso. La gatta lo osservo'
attentamente, Steven rimase un po' turbato da quello sguardo che
decise di guardare la schiena del robot che lo precedeva. La quarta
cella era vuota, ma i due robot si fermarono e Steven penso' che erano
arrivati a destinazione, in effetti il robot dietro di lui si giro' verso le sbarre
e mentre abbasso' il braccio facendo rientrare la punta nel palmo della
mano, dagli occhi vennero sparati dei laser rossi che colpirono una
delle sbarre e le sudette sparirono. Il robot che lo precedeva nel
frattempo si era girato verso Steven e lo spinse all'interno della cella,
lui cadde' rovinosamente all'interno, mentre si alzo' tutto arrabbiato le
sbarre si riabbassarono e i robot se ne andarono mentre stava per parlare
si fermo' di colpo perche la sua attenzione venne colpita' dalla cella che
aveva di fronte ovvero la quarta del lato ovest. All'interno di essa, stava
un'animale che come corporatura assomigliava ad un cucciolo di cane
pastore tedesco, ma rispetto al cane aveva tre zampe una davanti e due
dietro, al posto delle orecchie stavano due antenne a punta con sopra la
punta galleggiava in aria una sfera blu, una per ogni antenna. Il simil cane
stava in piedi immobile con occhi chiusi, Steven vedendolo penso'.

- " Che strana creatura. Ma che stara facendo ? " - Ci riflette' un po',
poi disse a bassa voce per paura che gli inquilini delle celle lo
sentisero'. - Stara' dormendo ? Bho. - Quindi lascio' perdere e decise
di ispezionare la sua cella. Era povera di tutto l'unica cosa che stava
oltre alle sbarre era un pulsante incastrato al muro ovest, lui per
curiosita' ando' vicino al pulsante e lo premette, dall'interno del pavimentio
si sollevo' per mezzo metro una lastra rettangolare di metallo mentre il
pavimento venne ricoperto da un'altra lastra. Steven vedendo la lastra, si
sedette con lo sguardo verso la cella di fronte e guardo' quella
creatura. Ma dopo dieci minuti a cui Steven gli sembrarono esser passati
piu di 5 ore. Decise di sdraiarsi sulla lastra e di dormire. Stava per
chiudere gli occhi quando senti' un rumore sordo che aumentava pian
piano di intensita' quando....

Si sveglio cadendo dalla lastra, e si alzo' dolorante massaggiandosi
la testa, poi si guardo' e disse.

- Ho sognato tutto. Quel vecchio, la mia cattura. Che incubo... - Poi
guardo' attentamente intorno e disse gridando. - Ma e vero !!! Ho fatto
veramente cio che ho sognato, quindi sono..... - In quel momento mise
le mani davanti alla bocca per non parlare. Poi guardo' attentamente la
cella di fronte a lui. L'alieno dalla forma canide stava passeggiando
nella cella guardando il pavimento. Poi Steven si calmo' e penso'.

- " E ora cosa faccio ? Come faro' ad uscire da qui ? " - In quel
momento si senti' bussare sul muro a est, Steven ando' vicino al muro
e chissa' perche busso' anche lui. E con tutta risposta si senti una
voce femminile che disse.

- Orev iuq ovoun ies ?

- " ???? " - Penso' stralunato Steven e guardo' di stucco il muro
davanti a se poi penso'. - " Sara certamente l'aliena, che
assomiglia tanto ad una gatta. " - Poi si dette una botta sulla fronte
con il palmo della mano, mentre la gatta umanizzata disse. - Ad evod
ineiv ? Ehcrep it onnah otaruttac ? - Steven penso'. - " E ovvio'
che sia lei, oltre a me e quell'alieno. " - E guardo' il simil cane. - " Non
c'e nessun'altro ospite in queste celle. " - Ma poi mentre Steven bussava
alla parete ovest, che communicava con l'ultima cella per constatare se
c'era un'altro alieno. La gatta disse. - Im icsipac ? Oh oved eranoiza li
orettudart ? Assub anu atlov rep is e eud rep on. Im iah otitnes ? - Steven
busso' altre due volte e aspetto' una qualsiasi risposta, la risposta venne
dalla voce della gatta che disse. - Idniuq im iscipac, ehc anutrof. Ehc asoc iah
ottaf id evarg rep erinif iuq ? Oi oh olos oserp ied itiderc rep
erevivvarpos non e aploc aim es ieuq orttauq o euqnic inairetlam onos
itrom, is onos itavort allen airoteiart ied ieim iploc. Non oleilg
etnematrec otseihc oi id erast il. Oi rep iopicnirp oido al azneloiv.
Am asoc ossop icraf es oved erevivvarpos ? Ocinu'l odotem ehc ocsonoc
rep erevivvarpos e al azneloiv. E ut ? - Steven sentento tutte quelle frasi
non aveva capito un akka, quindi ando' nella parete confinante con
la cella della gatta e busso' due volte. Dopo ando' verso la lastra e
si sedette sopra a pensare e guardare il soffitto. Mentre dalla gatta vennero
queste frasi. - Os aig ehc im icsipac e elituni ehc ol icsidabir. Ha,
imasucs non im onos atatneserp. li oim emon e ariK e onos id rela
mina iii e ut ? ad ehc atenaip ineiv ? - Steven, sentento queste
frasi, dette un colpo sulla lastra, e la voce della gatta si fece un
po maligna. - Iov ortla'lled osses ni isaislauq atenaip etatiba erpmes
a eraibmac aedi ni ingo etnasti. E a em non ecaip oic'. ffu.... odroccad,
aro ovitta li erottudart.. - Steven non capendo niente, decise di
guardare la cella di fronte. Dopo un po' si senti un miagolio di
dolore e dopo senti la voce femminile che disse. - Allora ? Mi capisci
adesso ? Se e si. Parlami. - Steven era pensieroso per via che capiva
che se parlava capivano che non era chi forse si aspettavano.

- " E se poi glielo dice hai robot ? " - Questo pensiero attanagliava
la sua mente, ma come se la gatta gli avesse letto il pensiero gli
disse. - Puoi dirmi chi sei non glielo diro' a nessuno ne tantomeno
hai sceriffi stellari.

- Da.. Da.. Daccordo. - Disse insicuro Steven. E sententolo, la gatta
disse. - Il mio nome e Kira. Provengo dal pianeta Aler Anim III. E tu ?
Da dove vieni ?

- Io.. Dalla Terra. E sto proteggen..... - Ma si fermo' e poi dubbioso
disse. - Come sceriffi ? Non sono pirati ?

- Chi ti a detto questa balla spaziale ? Sei a bordo della Star System
XII - Disse stupita' Kira.

- Ma credevo.... - Disse Steven iniziando a capire in che guaio si
era cacciato. Ma Kira disse un po' pensierosa. - Dalla Terra... Uhm...
So che per noi Alermariani non e tanto salutare fare una gita su quel
pianeta. Ma dimmi... Perche stai qui ? Cosa hai fatto ? - Steven le
racconto' tutto alla fine Kira si mise a ridere, Steven divenne rosso
dalla vergogna, dopo un po' Kira disse. - Quel vecchietto e conosciuto
come l'invisibile, e capace di sgusciare da qualsiasi posto senza che
nessuno lo veda se non troppo tardi. Lui e un suo complice erano in
queste celle qualche giorno fa, ma poi sono scappati. - E con tono
scherzoso continuo'. - Scometto che l'invisibile abbia ucciso il suo
complice. Ma poi per un colpo di fortuna ti ha trovato e ti ha convinto
a prendere il suo posto. Hahahah che imbecille di terrestre.

- Si si. Ho capito ! Sono imbecille, ma ora cosa devo fare ? - Disse Steven
nervosamente camminando febrilmente nella cella. In quel momento
la creatura che era rinchiusa nella cella di fronte alla sua guardo'
Steven e poi disse. - Rurrrr trrrrrrr.

- " !?!?!?! " - Steven guardo' stralunato la creatura nella cella di
fronte. In quel momento le due sfere blu si illuminarono e da esse
partirono dei raggi bianchi che colpirono la fronte di Steven e
dopo un po' i raggi sparirono e la creatura disse.

- Mi chiamo Ir. Sono abitante di Rain I. E sono accusato di istigazione
alla rivolta. Ma io non ho fatto niente di tutto questo.

- Veramente ? Ma come faccio a capirti adesso ? - Chiese stupito Steven.
- Ho copiato la tua conoscenza della lingua sulla mia mente, e ora parlo
la tua lingua ecco perche mi capisci.

- Ahh, si capisco. - Disse Steven, che in verita non aveva capito
niente. Poi osservo' il muro di collegamento con la cella di Kira e
le domando'. - E tu ? Cosa hai fatto per finire qui ?

- Io ? Ho pensato solo a sopravvivere. Sai. - Continuo' un po' triste. - Gli
abitanti di Aler Anim III non godono di buona reputazione rispetto hai
abitanti di Aler Anim IV. - Poi con tono di supplica disse. - Veramente !!
Io ho tentato di guardagnarmi i crediti onestamente, ma ho solo ricevuto
porte in faccia. E all'ennesima porta in faccia ho deciso di rapinare gli
istituti dove girano molti crediti e di prenderne un po' per sopravvivere. Ma
alla fine... Mi hanno catturata. - Poi con rassegnazione disse. - Ora sto
aspettando la pena, che credo sara' la peggiore di tutte.

- Quale ? - Disse curiosamente Steven.

- Quella di servire una famiglia di malteriani senza neanche guadagnare
un credito lavorando come una schiava per tutta la vita. Brrrr. Preferirei
morire che subire questa pena. Ma mi hanno sequestato le fondine e le
pistole.

In quell'istante la porta all'angolo nord-ovest si apri' e entrarono i due
robot di prima, Kira disse tristemente a bassa voce.

- Sono venuti a prendere me. - Ma i robot superarono la cella di Kira
e arrivarono davanti alla cella di Steven e la aprirono. Lui usci' seguito
dai due robot. Mentre Ir e Kira lo vedevano allontanarsi con i robot e
infine uscire dalle prigioni.

Nel prossimo episodio

Cosa vorranno fare a Steven ? Lo leggerete al prossimo episodio. :P

Note