Durante una pausa di lavoro, Steven stava osservando il cielo fantasticando, quando con sua meraviglia vide un ufo precipitare verso di lui. Dopo la fuga e il seguente impatto, vinto dalla curiosita' ritorna nel luogo dell'incidente vedendo davanti a se un'alieno piuttosto malconcio che gli chiede un piccolo favore. Ovvero quello di salvare l'universo prendendo il suo posto. Lui piuttosto incredulo dal favore, accetta senza pensarci due volte e in quattro e quattrotto si ritrova all'interno della cabina di pilotaggio dell'ufo. Pero' subito dopo che l'ufo lascia l'atmosfera terrestre la sua avventura finisce in quando l'ufo viene subito catturato dall'astronave madre con Steven piuttosto scosso dall'evento. ^^;
Siamo all'interno dell'hangar dell'astronave, l'hangar e molto grandecon vari ufo simili a quello che lo aveva portato li, posizionati in filaorizzontale. Steven vide dal monitor tutto l'hangar e poi vide due robot dalle sembianze umanoidi andare verso il suo ufo e dopo un po' si fermarono davanti all'ufo e il robot di sinistra estrasse dall'interno del suo braccio una specie di telecomando con un antenna e lo punto' verso l'ufo. Dall'antenna parti' un raggio verde che colpi il portellone dell'ufo e quest'ultimo si apri'. Steven vedendo cio' rimase terrorizzato non sapeva cosa doveva fare. Ma il robot di destra penso' per lui visto che si rimpiccioli' di tanto che bastava per farlo entrare nel ufo lo prese per la gola, lui si senti' in un primo momento soffoccare mentre tentava di liberarsi dalla stretta, il robot lo accompagno' fuori e lo lascio' vicino all'altro robot, quest'ultimo rimise all'interno del braccio il telecomando e poggio' la sua mano sulla spalla sinistra di Steven e la strinse cosi forte che dal dolore lui emise un grido. Il robot che lo aveva accompagnato fuori ridivenne di statura normale. Si mise dietro di lui e direziono' la sua mano destra con il palmo davanti vicino alla schiena. Dal palmo della mano usci una punta d'acciaio e il robot fece toccare la punta con la schiena di Steven e quest'ultimo penso'.
- " Ho capito l'antifona. " - E inizio' a camminare preceduto dall'altro robot.
Mentre camminavano, Steven vide altri robot simili alla sua scorta vicinohai vari ufo insieme ad alcuni alieni simili al vecchio, vedendoli penso'.- " Ora che mi hanno catturato non devo parlare. Altrimenti si arcorgerannoche non sono chi vogliono. " - Poi mentre camminava riflette' e penso'. - " Ma io non sono come l'alieno, ma come' possibile che nonsi sono accorti ancora ? " - Si ricordo' della metamorfosi del vecchio epenso'. - " Accidenti e vero !! Il vecchietto si puo trasformare. Me ne ero proprio dimenticato. " - La scorta arrivo' in fondo all'hangar, e si aprirono delle porte laterali che lo conducevano in un corridorio metallico, i tre superarono la porta immettendosi nel corridorio e la porta si chiuse.
Le prigioni erano in questo modo. Il corridorio era a "L" rovesciata, conl'ingresso all'angolo nord-ovest, mentre le celle erano in fila e erano compostada cinque celle per il lato ovest pero' la prima cella era distante 2 metri dall'uscita e cinque celle al lato est, ma avevano una particolarita' che che le celle del lato est erano parallele con quelle del lato ovest. Le sbarre erano costituite da laser di colore celeste. Mentre a sud finivail corridorio con un muro. L'ingresso si apri' e si videro i due robot con Steven, lui mentre stavano girando la curva penso'.
- " Ma come ? Non mi fanno interrogatorio ? Niente ? " - Poi vide le celle e due delle cinque celle del lato est erano vuote, all'interno della terza, si vedeva appoggiato al muro di destra, un... anzi' una gatta umanizzata con ovviamente al posto dei piedi delle zampe di gatto propozionate alla sua statura da umana. Steven penso' che fosse una gatta per via che indossava un body bianco decisamente femminile, anche se il corpo era coperto da un folto pelo bianco che quasi mimetizzava il body, mentre da dietro spuntava una coda bianca. Steven non gli pote' vedere le mani perche erano nascoste dietro la schiena. Ma le vide gli occhi che erano di un nero intenso. La gatta lo osservo'attentamente, Steven rimase un po' turbato da quello sguardo chedecise di guardare la schiena del robot che lo precedeva. La quarta cella era vuota, ma i due robot si fermarono e Steven penso' che erano arrivati a destinazione, in effetti il robot dietro di lui si giro' verso le sbarre e mentre abbasso' il braccio facendo rientrare la punta nel palmo della mano, dagli occhi vennero sparati dei laser rossi che colpirono una delle sbarre e le sudette sparirono. Il robot che lo precedeva nel frattempo si era girato verso Steven e lo spinse all'interno della cella, lui cadde' rovinosamente all'interno, mentre si alzo' tutto arrabbiato le sbarre si riabbassarono e i robot se ne andarono mentre stava per parlare si fermo' di colpo perche la sua attenzione venne colpita' dalla cella che aveva di fronte ovvero la quarta del lato ovest. All'interno di essa, stava un'animale che come corporatura assomigliava ad un cucciolo di cane pastore tedesco, ma rispetto al cane aveva tre zampe una davanti e due dietro, al posto delle orecchie stavano due antenne a punta con sopra la punta galleggiava in aria una sfera blu, una per ogni antenna. Il simil canestava in piedi immobile con occhi chiusi, Steven vedendolo penso'.
- " Che strana creatura. Ma che stara facendo ? " - Ci riflette' un po',poi disse a bassa voce per paura che gli inquilini delle celle lo sentisero'. - Stara' dormendo ? Bho. - Quindi lascio' perdere e decisedi ispezionare la sua cella. Era povera di tutto l'unica cosa che stava oltre alle sbarre era un pulsante incastrato al muro ovest, lui per curiosita' ando' vicino al pulsante e lo premette, dall'interno del pavimentio si sollevo' per mezzo metro una lastra rettangolare di metallo mentre il pavimento venne ricoperto da un'altra lastra. Steven vedendo la lastra, si sedette con lo sguardo verso la cella di fronte e guardo' quella creatura. Ma dopo dieci minuti a cui Steven gli sembrarono esser passatipiu di 5 ore. Decise di sdraiarsi sulla lastra e di dormire. Stava per chiudere gli occhi quando senti' un rumore sordo che aumentava pian piano di intensita' quando....
Si sveglio cadendo dalla lastra, e si alzo' dolorante massaggiandosi la testa, poi si guardo' e disse.
- Ho sognato tutto. Quel vecchio, la mia cattura. Che incubo... - Poi guardo' attentamente intorno e disse gridando. - Ma e vero !!! Ho fatto veramente cio che ho sognato, quindi sono..... - In quel momento mise le mani davanti alla bocca per non parlare. Poi guardo' attentamente la cella di fronte a lui. L'alieno dalla forma canide stava passeggiando nella cella guardando il pavimento. Poi Steven si calmo' e penso'.
- " E ora cosa faccio ? Come faro' ad uscire da qui ? " - In quel momento si senti' bussare sul muro a est, Steven ando' vicino al muro e chissa' perche busso' anche lui. E con tutta risposta si senti una voce femminile che disse.
- Orev iuq ovoun ies ?
- " ???? " - Penso' stralunato Steven e guardo' di stucco il muro davanti a se poi penso'. - " Sara certamente l'aliena, che assomiglia tanto ad una gatta. " - Poi si dette una botta sulla fronte con il palmo della mano, mentre la gatta umanizzata disse. - Ad evod ineiv ? Ehcrep it onnah otaruttac ? - Steven penso'. - " E ovvio'che sia lei, oltre a me e quell'alieno. " - E guardo' il simil cane. - " Non c'e nessun'altro ospite in queste celle. " - Ma poi mentre Steven bussava alla parete ovest, che communicava con l'ultima cella per constatare se c'era un'altro alieno. La gatta disse. - Im icsipac ? Oh oved eranoiza li orettudart ? Assub anu atlov rep is e eud rep on. Im iah otitnes ? - Steven busso' altre due volte e aspetto' una qualsiasi risposta, la risposta venne dalla voce della gatta che disse. - Idniuq im iscipac, ehc anutrof. Ehc asoc iahottaf id evarg rep erinif iuq ? Oi oh olos oserp ied itiderc rep erevivvarpos non e aploc aim es ieuq orttauq o euqnic inairetlam onositrom, is onos itavort allen airoteiart ied ieim iploc. Non oleilgetnematrec otseihc oi id erast il. Oi rep iopicnirp oido al azneloiv.Am asoc ossop icraf es oved erevivvarpos ? Ocinu'l odotem ehc ocsonocrep erevivvarpos e al azneloiv. E ut ? - Steven sentento tutte quelle frasi non aveva capito un akka, quindi ando' nella parete confinante con la cella della gatta e busso' due volte. Dopo ando' verso la lastra esi sedette sopra a pensare e guardare il soffitto. Mentre dalla gatta vennero queste frasi. - Os aig ehc im icsipac e elituni ehc ol icsidabir. Ha,imasucs non im onos atatneserp. li oim emon e ariK e onos id relamina iii e ut ? ad ehc atenaip ineiv ? - Steven, sentento queste frasi, dette un colpo sulla lastra, e la voce della gatta si fece un po maligna. - Iov ortla'lled osses ni isaislauq atenaip etatiba erpmesa eraibmac aedi ni ingo etnasti. E a em non ecaip oic'. ffu.... odroccad,aro ovitta li erottudart.. - Steven non capendo niente, decise di guardare la cella di fronte. Dopo un po' si senti un miagolio di dolore e dopo senti la voce femminile che disse. - Allora ? Mi capisci adesso ? Se e si. Parlami. - Steven era pensieroso per via che capivache se parlava capivano che non era chi forse si aspettavano.
- " E se poi glielo dice hai robot ? " - Questo pensiero attanagliava la sua mente, ma come se la gatta gli avesse letto il pensiero gli disse. - Puoi dirmi chi sei non glielo diro' a nessuno ne tantomeno hai sceriffi stellari.
- Da.. Da.. Daccordo. - Disse insicuro Steven. E sententolo, la gatta disse. - Il mio nome e Kira. Provengo dal pianeta Aler Anim III. E tu ?Da dove vieni ?
- Io.. Dalla Terra. E sto proteggen..... - Ma si fermo' e poi dubbiosodisse. - Come sceriffi ? Non sono pirati ?
- Chi ti a detto questa balla spaziale ? Sei a bordo della Star System XII - Disse stupita' Kira.
- Ma credevo.... - Disse Steven iniziando a capire in che guaio si era cacciato. Ma Kira disse un po' pensierosa. - Dalla Terra... Uhm... So che per noi Alermariani non e tanto salutare fare una gita su quel pianeta. Ma dimmi... Perche stai qui ? Cosa hai fatto ? - Steven le racconto' tutto alla fine Kira si mise a ridere, Steven divenne rosso dalla vergogna, dopo un po' Kira disse. - Quel vecchietto e conosciuto come l'invisibile, e capace di sgusciare da qualsiasi posto senza che nessuno lo veda se non troppo tardi. Lui e un suo complice erano in queste celle qualche giorno fa, ma poi sono scappati. - E con tonoscherzoso continuo'. - Scometto che l'invisibile abbia ucciso il suo complice. Ma poi per un colpo di fortuna ti ha trovato e ti ha convinto a prendere il suo posto. Hahahah che imbecille di terrestre.
- Si si. Ho capito ! Sono imbecille, ma ora cosa devo fare ? - Disse Steven nervosamente camminando febrilmente nella cella. In quel momento la creatura che era rinchiusa nella cella di fronte alla sua guardo' Steven e poi disse. - Rurrrr trrrrrrr.
- " !?!?!?! " - Steven guardo' stralunato la creatura nella cella di fronte. In quel momento le due sfere blu si illuminarono e da essepartirono dei raggi bianchi che colpirono la fronte di Steven e dopo un po' i raggi sparirono e la creatura disse.
- Mi chiamo Ir. Sono abitante di Rain I. E sono accusato di istigazionealla rivolta. Ma io non ho fatto niente di tutto questo.
- Veramente ? Ma come faccio a capirti adesso ? - Chiese stupito Steven. - Ho copiato la tua conoscenza della lingua sulla mia mente, e ora parlola tua lingua ecco perche mi capisci.
- Ahh, si capisco. - Disse Steven, che in verita non aveva capito niente. Poi osservo' il muro di collegamento con la cella di Kira e le domando'. - E tu ? Cosa hai fatto per finire qui ?
- Io ? Ho pensato solo a sopravvivere. Sai. - Continuo' un po' triste. - Gli abitanti di Aler Anim III non godono di buona reputazione rispetto hai abitanti di Aler Anim IV. - Poi con tono di supplica disse. - Veramente !! Io ho tentato di guardagnarmi i crediti onestamente, ma ho solo ricevuto porte in faccia. E all'ennesima porta in faccia ho deciso di rapinare gli istituti dove girano molti crediti e di prenderne un po' per sopravvivere. Ma alla fine... Mi hanno catturata. - Poi con rassegnazione disse. - Ora sto aspettando la pena, che credo sara' la peggiore di tutte.
- Quale ? - Disse curiosamente Steven.
- Quella di servire una famiglia di malteriani senza neanche guadagnareun credito lavorando come una schiava per tutta la vita. Brrrr. Preferireimorire che subire questa pena. Ma mi hanno sequestato le fondine e le pistole.
In quell'istante la porta all'angolo nord-ovest si apri' e entrarono i due robot di prima, Kira disse tristemente a bassa voce.
- Sono venuti a prendere me. - Ma i robot superarono la cella di Kira e arrivarono davanti alla cella di Steven e la aprirono. Lui usci' seguito dai due robot. Mentre Ir e Kira lo vedevano allontanarsi con i robot e infine uscire dalle prigioni.
Cosa vorranno fare a Steven ? Lo leggerete al prossimo episodio. :P