Stella #18
"La Fine Della Commissione di Stella."

I disegni son finiti, ma non i problemi per Stella. ^^;

Riassunto

Stella ha al suo interno il demone mangia anime Exada. Per questo la ragazza appasionata di disegno, da un pò di tempo non riesce a evitare problemi di natura sopranaturale. Non solo, il demone Exada ha una sorella che in un primo momento ha mentito a Stella spacciandosi come sua sorella maggiore. In più dei cacciatori di demoni la stanno tenendo d'occhio in attesa del momento opportuno per attaccarla e sconfiggere il demone al suo interno. Se ciò non bastasse, c'e anche un'altra fazione che sta dando la caccia a Exada. ^^; E nel frattempo, la poverina tenta di vivere una vita normale con i suoi problemi. ^^;

Tempo lettura circa

Tempo dopo, [T.V Riprende lateralmente quasi a figura intera.] l'uomo rientro' nella pensione. E ando' nella camera della cucina. Qui trovo' il ragazzo che stava [T.V Figura intera del ragazzo. Nota: il ragazzo e seduto sul pavimento.] mangiando del ramen precotto, all'interno di un contenitore a forma di bicchiere. L'uomo rimase in piedi e [T.V Si solleva in diagonale per inquadrare la parte bassa del volto.] nel guardarlo disse.
- Qui la situazione ci sta sfuggendo di mano.
- Perche dici cio' ? - Domando' il ragazzo mentre lo guardo' e succhio' i ramen che aveva fuori dalla bocca. E mentre mastico' continuo'. - E successo qualcosa di particolare ?
- Eccome.. - Inizio' lui [T.V Riprende frontalmente entrambi.] che si sedette al suo fianco. - Possiamo dire che io sia diventato la guardia del corpo del demone !!
- Cosa !! - Rispose il ragazzo allibito' che poggio' sul tavolo basso il contenitore e gli domando'. - Dimmi cose' successo ?
- Un'altro demone lo voleva portare via.
- Brutto affare. - Inizio' lui pensieroso. Poi gli domando'. - Era un demone potente ?
- Non ho avuto il tempo di controllare. L'aveva imprigionata all'interno di una barriera di energia.
- E stato furbo. - Inizio' il ragazzo pensieroso, e disse senza badare e all'uomo. - Se il demone Exada si fosse rivelato, avrebbe avuto contro tutta l'umanita'. E quella povera bambina sarebbe stata la vittima innocente. - Poi guardo' l'uomo e gli disse. - Si, hai agito per il bene di quella bambina, ti posso capire.
- Ho parlato anche con il demone. - Inizio' in tono grave.
- A quanto pare quella scuola istruisce anche i demoni. - Disse sorridendo il ragazzo. Poi guardando l'uomo disse. - Tu cosa vorrai fare ? Proteggere la bambina da quel demone ?
- No, il mio destino sara' quello di combatterlo in un modo o nell'altro.
- Quindi non ti interessa piu il futuro di quella bambina ? - Gli domando' guardandolo furbescamente.
- Credo che Stella non abbia futuro. - Disse un po' tristemente l'uomo. E guardando il ragazzo continuo'. - Quella bambina... Non e un'involucro vuoto, ma forse...
- Brutto affare, brutto affare davvero. - Disse demoralizzato il ragazzo guardando il bicchiere. Poi domando' all'uomo. - Cosa pensi che voleva fare il demone a Exada ?
- Da quello che ho sentito. Voleva portare con se Stella. Ma non so per quale motivo. - Gli rispose. Il ragazzo ci penso' e poi disse. - Credi che dovra' difendersi ?
- Forse si. Non lo so con certezza. - Inizio' lui tentenando, infine continuo'. - A quel demone non gli e importato niente di farsi vedere e spaventare la gente. Il suo compito era catturare Exada.
- La bambina potrebbe correre molti pericoli per colpa del demone al suo interno. - Inizio' il ragazzo, e pensieroso continuo'. - Ma perche volevano catturare Exada ?
- Forse c'e qualche rincorrenza speciale. - Butto' li l'uomo.
- Pensi ad un'unione ? - Domando' il ragazzo.
- Non e da escludersi. Ma per adesso non posso azzardare niente. Dovrei parlare con Stella per saperne di piu.
- E fuori discussione. - Inizio' incavolato il ragazzo. E continuo'. - Oggi ti ha rivolto la parola solo perche lo hai salvato. Ma ricorda che se il demone ti vede potrebbe scatenare la sua furia. E con conseguenze che conosci bene. - L'uomo fece segno di si con la testa mentre e penso'. - " Non posso trattare alla leggera un demone. Specialmente uno potente come Exada. " - E penso' all'incontro con Stella e continuo'. - " Ma quella povera bambina. " - E scosse la testa mentre penso'. - " Il demone all'interno di lei brama la mia vita, ma io non posso uccidere quella bambina. "
- Non ti intenerire troppo. Altrimenti il demone avra' facile gioco su di te. - Disse il ragazzo, poi chiese. - Hai incontrato la nostra amica ?
- Si. A proposito, forse sarebbe meglio non far azionare la trappola, finche non troviamo il modo di dividere le due entita'.
- Si, sono daccordo. E poi sono curioso di vedere cosa vogliono fare i demoni. - Inizio' pensieroso il ragazzo poi disse all'uomo. - La prossima volta che aiuti quella ragazzina, non uccidere il demone. Lo voglio interrogare.
- Me ne ricordero. - Inizio' lui e domando'. - C'e altro ramen ?
- Ma certamente, rilassati che hai avuto una mattinata piena oggi. Ahahaha.

Nel frattempo [T.V In diagonale dall'alto verso il basso che riprende frontalmente entrambe. ] Sae e Stella erano arrivate davanti all'abitazione di quest'ultima. Lei suono' il campanello e disse a Sae.
- Grazie per il passaggio. - Poi [T.V Prima persona di Stella.] guardo' il cielo e continuo'. - Che ne dici se rimani qui a mangiare ?
- Grazie dell'invito Stella, pero' i miei si preoccuperanno se non mi vedranno arrivare. - [T.V In primo piano mezzo busto di entrambe viste di spalle, sullo sfondo la zia di Stella.]
- Come vuoi. - Rispose lei, la porta si apri' e si vide la zia, che disse. - E la tua nuova amica ? - [T.V Prima persona della zia.]
- Si zia, frequenta la stessa mia scuola.
- Si capisce dall'uniforme nipotina. - Rispose la zia, lei si imbarazzo' mentre Sae sorrise sull'accaduto.
- Ehm.. Sara' melio che ritorni a casa. - Disse infine Sae. Stella le disse. - Buon pranzo e ricordati dell'invito.
- Sta tranquilla Stella, non lo dimentichero'. - Rispose lei che se ne ando' mentre [T.V Lateralmente quasi a figura intera di entrambe.] la zia lascio' entrare Stella e mentre chiuse la porta le domando'. - Che invito ?
- lo invitata a casa. Spero che non ti dispiaccia. - [T.V Dalla spalla sinistra di Stella.]
- Per carita', assolutamente no, mi fa piacere vedere un po' di folla nella tua camera.
- Folla ? Ci sara' solo Sae, non credo che due persone formano una folla.
- Due no, ma tre si inizia a chiamarlo gruppo. - Rispose la zia.
- Tre ? Cioe' Tu, Sae e io ? - Domando' Stella.
- No. Tu, la tua nuova amica di scuola, e quel ragazzo, Michiru.
- Michiru ? E cosa c'entra lui ?
- E venuto questa mattina. Ha chiesto di te. - Inizio' la zia e sorrise mentre disse. - Si era dimenticato che tu vai ancora a scuola.
- Hihihi, chissa' che faccia a fatto. - Disse divertita Stella, e un po' pensierosa domando'. - Sai per quale motivo mi voleva ?
- I disegni che gli dovevi fare.
- Ah, gia. Mi ero completamente dimenticata. - Rispose lei dandosi un colpetto sulla fronte, poi disse alla zia. - Vado a togliermi l'uniforme. E vedo se posso completare qualche disegno.
- Vai pure nipotina, ti chiamerò quanto sara' pronto. - Rispose la zia, e [T.V Dall'alto.] Stella sali le scale per entrare nella sua stanza, mentre la zia ritorno' in cucina.

Intanto [T.V Da lontano a figura intera quasi laterale.] Axia, si trovava nei pressi di un villaggio rurale, con case in legno, animali che gironzolavano per la citta' e persone vestite con abiti borghesi. Lei si trascinava dietro il cane surgelato all'interno del blocco di ghiaccio. Tutte le persone la osservarono con sospetto mentre lei penso'.
- " Devo trovare il modo di andarmene da questo paese. " - E inizio' a cercare informazioni.

Tempo dopo [T.V Figura intera laterale di lei.] all'interno della stanza di Stella. Lei stava seduta davanti alla scrivania mentre stava dando gli ultimi ritocchi ad un disegno in bianco e nero. Stella si era cambiata, indossa una maglia con maniche lunghe rosa chiaro, gonna lunga e stretta celeste con delle piccole pieghe al bordo della gonna. Hai piedi teneva delle babucce a mo di coniglio di colore rosa. Il [T.V Prima persona di Stella.] disegno rappresenta un volpino che indossa un berretto con visiera in cui al centro stavano le lettere DF. Maglia con maniche corte bianca, pantaloncini corti dello stesso colore. La punta della coda cosi come la punta del naso erano nere. Anche la punta delle orecchie e gli occhi erano neri. Lei stava oscurando in quel momento la parte finale della punta della coda. Lei [T.V Mezzo busto laterale di lei.] dopo aver finito di oscurare quel tratto di disegno, mise al fianco del foglio il portamine prese il foglio e con occhio critico lo osservo' pensando'.
- " Forse dovrei aggiustare le spalle. Mi sembrano un po spropozionate, rispetto al resto del corpo. " - Quindi lo poggio' sulla scrivania e disse tra se e se. - Daccordo che è un ragazzo, ma non dovrebbe avere l'eta' di un bambino ? Almeno questo e cio' che mi suggerisce il semi schizzo di Saizune-san. - Quindi [T.V Si allontana in modo da riprenderla a figura intera, sempre lateralmente.] lascio' il foglio sulla scrivania e si alzo', ando' verso la finestra e osservo' il cielo. [T.V Quasi alla vita, vista di spalle.] Noto' che alcune nuvole grigie sovrastavano la citta', e lei un po' stufata penso'.
- "Di nuovo pioggia. Che scocciatura. " - Quindi si volto' dando le spalle alla finestra e disse. - Sono stufa della pioggia, vorrei tanto che non piovesse.
- " Se vuoi ti posso aiutare io. " - Disse Exada.
- Grazie, ma non voglio il tuo aiuto. - Rispose Stella. In quel momento si senti' da lontanto, il suono di un tuono, e lei disse abbattuta. - Un'altro temporale in arrivo. Cosi non potro' piu uscire. - Ando' [T.V Dall'alto.] verso la scrivania e [T.V Primo piano laterale del volto.] sorrise mentre guardo' il disegno. - Be, non tutto il male viene per nuocere. Cosi almeno avro' la scusa per terminare il lavoro. - [T.V Dalla finestra verso l'interno.]
- Stella, il pranzo e pronto. - Si senti' la zia, e lei usci dalla stanza subito dopo, [T.V Si volta verso il cielo.] mentre il cielo continuo' a coprirsi di nuvole grigie, piene di pioggia.

Nello stesso momento a casa di Sae. [T.V Panoramica della stanza.] Ci troviamo all'interno della cucina, che e in questo modo. Il lato ovest e occupato da una cucina componibile di colore marrone chiaro. C'e sia il piano di cottura che il lavello e vari tiretti e cassetti. In fondo a destra sta attaccato un frigorifero a tre piani dello stesso colore, ma solo il primo e il secondo piano venivano utilizzati. Il lato nord era spoglio tranne per una porta finestra che dava all'esterno. Appoggiato al lato est c'e una rampa di scale con gradini di legno, che portava al soppalco con pavimento in legno. E quasi al centro del lato est sta una porta di colore marrone chiaro, che dava in un'altra stanza. Al centro del lato sud sta la porta d'ingresso alla stanza. Il pavimento della stanza era composto da mattonelle bianche e beije. I muri erano bianchi. Il soppalco era composto da un pavimento di legno beije, formato da assi di legno uniti. Al centro del soppalco sta un tavolo di legno rettangolare di colore bianco, con quattro sedie marroni hai lati del tavolo. Sul tavolo c'era una tovaglia marrone scuro, ed era tutto apparecchiato per il pranzo. Il tetto della stanza era piatto con al centro una finestra apribile verso l'alto. La finestra era aperta. Intorno al tavolo stavano Sae e i suoi genitori. Sae a sinistra che indossa una maglia con mancihe lunghe rosso chiaro con al centro il disegno di una stella, blu jean's e pantofole celesti. La madre che stava di fronte indossa una camicetta blu, gonna lunga celeste e bianca, babucce bianche. Suo padre a capo tavola indossa un maglione nero, pantaloni marrone chiaro, e babucce celesti. Loro stavano gia pranzando quando il padre le disse. [T.V Frontale della tavola in modo da riprendere lateralmente Sae e la madre, mentre sullo sfondo il padre.]
- Hai fatto nuove amicizie ?
- Si. Ma anche dei nuovi nemici.
- Veramente ? - Disse un po' stupita la madre, e continuo' dicendo. - Come si chiamano questi ragazzi ?
- Veramente sono due mie coetanee.
- Due ragazze !! - Disse sorpreso il padre, poi guardando la moglie disse. - Eppure il capo mi aveva assicurato che era una citta' tranquila.
- Caro' non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Sara' un caso isolato. - Inizio' lei poi domando' a Sae. - Ci sono ragazzi carini nella tua classe ?
- Suppongo di si. Non mi sono ancora ambientata. - Disse un po' imbarazzata Sae. Poi domando'. - Ma questo cosa c'entra con quelle antipatiche ?
- No, niente hihihi.
- Su cara, nostra figlia e ancora una bambina.
- Si, ma e meglio che si decida a scegliere. Prima che rimanga senza ragazzo.
- Mamma !! - Disse un po' stufata Sae. E il padre le dava ragione dicendo. - A ancora 16 anni. Aspettiamo almento che diventa maggiorenne.
- Tra poco saranno 17. - Preciso' Sae.
- Chissa' se riusciro' ad avere questa pazienza. - Disse un po' dubbiosa la madre.
- Ma come. Hai aspettato per 16 anni. Non puoi aspettare altri quattro anni ? - Disse sorpreso suo marito.
- In effetti sono solo quattro anni. - Disse pensierosa la madre. Sae per cambiare discorso disse. - Oggi sono stata invitata.
- Da un tuo compagnio di scuola ? - Domando' ansiosa.
- No, mamma !! - Rispose stufata Sae e continuo'. - Dalla mia nuova amica Stella.
- Stella ? Bel nome. - Disse il padre pensandoci.
- Dovete fare i compiti assieme ?
- No, andro solo a vedere i suoi disegni.
- Ah, capisco. - Disse un po' interessata la madre, e il padre disse. - Vuoi che ti accompagni ?
- Mi farebbe proprio comodo. Ma forse mi faccio una passeggiata. - Disse Sae, ma in quel momento si senti' un tuono e il padre disse. - Sara' meglio chiudere la finestra. E piu tardi ti accompagnero' a casa di questa amica.
- Sono daccordo. - Disse Sae, sentendo un'altro tuono in lontananza.

La citta' [T.V Panoramica della citta'.] di Koano venne avvolta da una pioggia fine ma incessante. Le nuvole oscurarono il cielo tante', che anche se erano solo le 5:27 di pomeriggio sembrava che fossero gia passate le 10 di sera. In effetti tutti i negozi della citta' avevano le insegne accese, i lampioni della citta' illuminarono la stessa a giorno, tutti i pedoni che erano molti, avevano l'ombrello aperto in effetti se vista dall'alto. La citta aveva dei serpenti multicolore al posto dei marciapiedi e alcune volte qualche pezzo di questi serpenti entravano in qualche edificio per poi uscire dopo un po'. Questa vista dall'alto la osservo'  [T.V Va verso la finestra.] anche l'uomo che stava dietro la finestra della stanza da letto. [T.V Entra nella stanza. ] Lui non indossa l'impermeabile che stava disteso sul letto. Nella stanza non c'era il ragazzo. [ T.V Dalla spalla sinistra di lui, che riprende la strada. ] La finestra era ovviamente colpita da questa fine pioggerella. L'uomo penso'.
- " Gli abitanti di questa citta', passano la loro esistenza nella piu completa ignoranza. Se avvessero visto anche la meta' di cio' che ho visto io. Non sarebbero cosi calmi e tranquilli. " - Poi sorrise mentre penso'. - " Il mio compito di cacciatore di demoni, non avra' mai fine. " - Poi si rattristo' mentre disse a bassa voce. - Mi dispiace solo per Stella. Ma non posso fare altrimenti. - Quindi [T.V Da lontano a figura intera.] si tolse dalla finestra e prese l'impermeabile, quindi lo indosso' mentre disse - Prima andiamo a dare nuovi ordini alla nostra amica. - E sorrise mentre disse. - Sono sicurissimo di trovarla davanti alla casa di Stella. - Quindi usci dalla stanza.

Intanto [T.V Posta al centro dei sedili posteriori. Con sullo sfondo i vari pedoni.] all'interno dell'auto in cui stavano Sae e suo padre. L'auto aveva i tergicristalli attivati, mentre un semaforo rosso ordinava di far passare i pedoni. Sae divenne pensierosa nel vedere quel fiume di persone con ombrelli di vario colore, il padre nell'osservarla le domando'.
- Qualcosa non va ? Stai ancora pensando a cio' che ti ha detto tua madre ?
- Eh ? Cosa hai detto ? - Disse lei cadendo dalle nuvole.
- A cosa stavi pensando ? - Domando' curiosamente suo padre.
- No, niente. - Inizio' lei osservando come ipnotizzata il fiume di persone.
- Non devi preoccuparti per cio che ti dice tua madre. Lo sai che e una fissata. - Disse suo padre sorridendo.
- No, ero pensierosa per altro.
- Le tue compagne di scuola ?
- Piu o meno. - Inizio' lei, scosse la testa in segno di diniego mentre disse. - No.. In verita' stavo pensando a Stella.
- Come mai ? - Domando' curiosamente suo padre.
- Non lo so di preciso. E stato instantaneo. Mi sono trovata all'improvviso a pensare a lei.
- Lei ti suscita curiosita' ? - Domando' suo padre.
- Non so. E come se avessi dimenticato qualcosa... Di importante. Non so come spiegartelo. - Disse lei sententosi strana.
- Uhm.. Non e che nella vita precedente eravate sorelle ? - Domando' scherzosamente suo padre. E lei spinse suo padre dicendo. - Su non scherzare papa'.
- Va bene Sae. Non scherzero' piu. - Inizio' lui e continuo' guardandola. - Ma a parte gli scherzi. Spero che ti divertirai.
- Devo solo vedere i suoi disegni, niente di piu niente di meno. Lo sai che preferisco divertirmi suonando il mio piano.
- Ma anche i disegni possono dare soddisfazione. - Disse suo padre.
- A proposito di disegni. - Inizio' lei che indico il semaforo mentre disse. - E verde. - In effetti le strisce pedonali erano deserte mentre il semaforo aveva la luce verde accesa.
- Acc.. - Rispose lui che subito riparti' accelerando, e l'auto cammino' verso la sua destinazione, ovvero la casa di Stella.

Intanto [T.V Quasi figura intera frontale di Axia.] Axia stava nella piazza del paesino, la piazza era in realta' uno spiazzo con intorno a cerchio varie casine di legno con tetto spiovente dello stesso materiale. Al centro della piazza stava una fontana con al centro un statua di pietra che rappresenta un quadrifoglio. L'acqua usciva dalle quattro foglie e si riversava ad arco all'interno di una piccola vasca circolare di pietra. Lei stava seduta sul bordo della vasca con accanto a sinistra il cane surgelato. Gli abitanti del posto la guardarono con sospetto, molto piu di prima. Lei piuttosto preoccupata penso'.
- " Ma dove cavolo mi trovo ? Non c'e nessuna fonte da cui posso prelevare l'energia per saziarmi. " - E osservando di sfuggita gli abitanti penso'. - " Certamente non sto passando inosservata. E se utilizzo i miei poteri senza essere sicura di trovare la fonte da cui posso ricaricarmi rischierei di morire di fame. " - E osservando il cane surgelato penso'. - " Forse sono stata troppo precipitosa. " - E con un brivido penso'. - " Se la mia possibilita' di soppravvivere e quella di ridare la liberta a questo essere... " - Si alzo' e prese per la coda il cane mentre disse. - Hai vinto brutta bestiaccia. - Quindi si incammino' con il cane alla ricerca di un'angolino per poter usare il suo potere.

Intanto [T.V Dall'alto.] l'auto arrivo' davanti alla casa di Stella, Sae [T.V Figura intera laterale di Sae.] scese e apri' l'ombrello di colore bianco con asta di metallo e manico di plastica bianco mentre disse a suo padre.
- Vieni a prendermi alle otto. - [T.V Dalla spalla destra di Sae.]
- Come vuoi Sae. Sicura non piu tardi ? Se te lo sei dimenticata, domani e domenica.
- Meglio. Cosi vado a verdere la mia amica Nariko. - Rispose lei.
- Come vuoi Sae. Allora daccordo, verro' a prenderti alle otto. - Rispose suo padre, e [T.V Un po' dall'alto. Vedendo Sae di spalle.] l'auto parti lasciandola davanti alla casa di Stella, e nello stesso momento l'uomo usci dal cortile della casa dicendo.
- Ciao Sae.
- Eh !? - Rispose lei che si volto' osservando con un po' di preoccupazione l'uomo.

Poco tempo dopo [T.V Figura intera laterale di Stella.] all'interno della stanza di Stella. Lei stava seduta davanti alla scrivania, con il porta mine stava concludendo un particolare del disegno che aveva fatto. [T.V Prima persona di Stella.] Il disegno rappresenta una moto da corsa vista di profilo, il particolare riguardava la scia della velocita' sullo stemma. Lo stemma e sulla fiancata posteriore della moto. Lo stemma in questione e formato da un'ombra di una volpe normale che correva, mentre dietro l'ombra c'era la scia. E sotto di essa stava la scritta "Speed Fox." Dopo che ebbe finito. Osservo' il disegno mentre disse. - Tutti questi particolari, grazie al poster di Mashinchi-san. - E [T.V Quasi primo piano del volto di lei.] sorridendo penso'. - " Ho dovuto modificare la fisionomia. Dai schizzi di Saizune-san non mi sembrava una moto da cross. " - Dopo di che [T.V Dalla spalla sinistra di lei.] prese il foglio mentre disse. - E con questo ho finito. - Quindi apri' il secondo cassetto della scrivania dove aveva tenuto tutti i disegni terminati, poggio' l'ultimo in cima, quindi chiuse il cassetto mentre disse. - Ho terminato il lavoro. - [T.V Riprende frontalmente Stella. A linea della scrivania. ] distese le braccia in alto' mentre disse. - Chissa quale sara' il mio prossimo compito al club. - Poi sorrise uscendo la punta della lingua facendo l'occiolino e con la mano destra dietro la nuca disse. - Che sciocca, mi son dimenticata che ho lasciato il club. - In quel momento suonarono il campanello della porta e Stella portando lo sguardo verso la porta d'ingresso della stanza un po' sorpresa disse. - Che sia Michiru ?

Poco tempo prima, Sae [T.V Dalla spalla destra di Sae.] era di fronte all'uomo, lei [T.V Quasi primo piano del volto.] fu piuttosto sospettosa in effetti non era di buon auspicio trovarsi davanti un perfetto sconosciuto che sapesse il suo nome.
- " Che sia un pedofilo ? " - Penso' lei anche se non dimostrava di essere preoccupata. L'uomo [T.V Prima persona dell'uomo.] le disse.
- Ascoltami Sae, prima di andare da Stella devi sapere una cosa importante.
- Cosa signore ? - Domando' sorpresa Sae, e l'uomo sorrise, e [T.V Quasi primo piano del volto.] le disse facendo l'occhiolino. - Non preoccuparti, la tua copertura non e in pericolo. - [T.V Dalla spalla sinistra dell'uomo.]
- " Corpertura !? " - Penso' stupita Sae, ma l'uomo non se ne accorse di quell'umore che appariva lampante sul viso della ragazzina. L'uomo [T.V Mezzo busto laterale di entrambi. Con Sae piu bassa. ] piuttosto deciso le disse. - Abbiamo deciso di proteggerla. Non attirarla nella tua trappola.
- " Cioe', che state dicendo ? " - Penso' Sae ma non glielo disse perche stranamente ebbe paura, anche se in un primo momento le sembrava una domanda sensata. Poi gli disse dandogli corda. - Come volete, non l'attirero' nella trappola. - Anche se lei non sapeva di che tipo di trappola fosse. Anzi lei non sapeva proprio che c'era una trappola. Poi con una punta di curiosita' gli domando'. - Ma nell'attesa di un vostro nuovo ordine, cosa dovrei fare ? - [T.V Mezzo busto frontale dell'uomo.]
- Come cosa dovrai fare Sae ? Ti devi comportare normalmente come stai gia facendo e con successo. - Poi sorrise mentre le disse. - Quanto finira' questa storia, mi congratulero' con te. - Quindi [T.V Riprende a figura intera da dietro Sae.] si avvicino' a lei e con la mano destra le tocco' la spalla mentre lei ipnotizzata passo' il manico dell'ombrello nell'altra mano e poggio la punta dell'ombrello a terra. In quel momento i loro sguardi si incrociarono, e l'uomo continuo' sorridendo. - Questo tuo atteggiamento deciso a non conoscermi, fa di te la vera pedina importante di tutta l'operazione. - Poi si allontano' mentre Sae si volto' verso di lui e [T.V Dalla spalla sinistra di Sae.] l'uomo parlo' senza voltarsi.
- Ricorda cio' che ho detto. Non intrappolarla nella tua rete. Anzi rafforza il piu possibile la tua amicizia con il demone. E mi raccomando, non farti scoprire. - Quindi usci dal vialetto lasciando [T.V Mezzo busto frontale di Sae.] Sae, piuttosto stupita dall'atteggiamento dell'uomo tante' che penso'. - " Sembra conoscermi meglio di me stessa. " - E furiosamente con un filo di voce disse. - Ma lui, chi e ? - E con un certo volo di fantasia disse stupita'. - Mio padre ? Che sia il mio vero padre ? - Poi scosse con forza la testa in segno di diniego e disse. - Sei una stupida Sae. Il mio vero padre mi ha appena lasciata davanti all'abitazione di Stella. - In quel momento [T.V Si allontana per riprenderla a figura intera.] si accorse che aveva l'ombrello inclinato verso il basso perche lei senti' i capelli bagnati e come una sveglia rimise sopra la testa l'ombrello e ando' alla porta della casa, quindi suono'.

Nello stesso momento, Axia [T.V Figura intera laterale di lei.] si era rintanata dentro un boschetto poco distante dal paesino, visto che il paesino non aveva nessun vicolo cieco dove poter usare tranquillamente i suoi poteri. Appena [T.V Dall'alto.] si inoltro' per un bel po' finche' non vide solo alberi intorno a se. [T.V Prima persona di lei.] E una volta assicurata dell'obiettivo, decise di scongelare il cane. Dopo averlo scongelato tenendolo per la coda disse.
- Ben svegliato.
- Che posto e questo ? Dove Exada ? - Domando' allarmato il cane. [T.V Riprende entrambi frontalmente a figura intera.]
- Mia sorella non c'e puoi stare tranquillo. - Inizio' lei, poi continuo' contro voglia. - Pero' mi serve il tuo aiuto.
- Ah, capisco. - Disse il cane sorridendo, e le domando'. - Non sai come andartene vero ?
- Si. Per questo ti sto proponendo un patto.
- Un patto ? Ti vuoi alleare con me per catturare tua sorella ? - Domando' sorridendo il cane
- Assolutamente no. Che razza di patto sarebbe questo ? - Rispose lei stupita da quella domanda.
- Allora potrai stare qui per l'eternita. - Rispose lui.
- Vuoi che ti metto di nuovo sotto ghiaccio ? - Domando' lei.
- Fai pure, se vuoi usare di nuovo i tuoi poteri contro di me. Io certamente non ti fermero'. - Disse il cane e [T.V Si allontana un pochino.] si incammino' verso un'albero, mentre disse. - Tanto, non mi farai mai cambiare idea. Poi ricorda che piu utilizzi i tuoi poteri e piu velocemente avrai bisogno di ricaricarti.
- Lo so bestiaccia. - Rispose lei incavolata. Quindi ci penso' e infine disse un po' abbattuta. - Hai vinto. Ti aiutero a catturare Exada. - Il cane si volto' verso di lei e disse. - Ricorda. Se mi stai mentendo. Usero' tutto il potere per mandarti qui.
- Te lo prometto, cattureremo Exada. - Disse Axia piuttosto decisa, il cane sorrise compiaciuto mentre disse. - Ottima decisione. - Quindi si avvicino mentre disse. - Preparati a viaggiare. Destinazione, la tua base. - E entrambi sparirono.

Intanto [T.V Frontale a figura intera di lui.] Michiru, che indossa un giubotto abbottonato blu, jeans neri, scarpe con tacco basso e senza lacci marrone scuro. Non portava nessun'ombrello perche il giubotto aveva un cappuccio, ma stranamente anch'esso era appoggiato sulle spalle, aveva deciso di non coprirsi la testa. Lui [T.V Dall'alto.] stava camminando per una via piuttosto deserta. In effetti anche i negozi di quella via avevano le serrande abbassate, anche se l'interno era illuminato a giorno. La pioggia aveva deciso per i negozianti di chiudere prima. Senza contare i pedoni che si potevano contare sulle dita di una mano. Le auto invece erano piu numerose, ma nessuna di esse si fermava da quelle parti. Michiru, [T.V Panoramica laterale del marciapiede.] durante il tragitto stava osservando distrattamente le varie serrande chiuse, mentre penso'.
- " Chissa' se Stella avra' finito il lavoro. " - E un po' pensieroso continuo'. - " Non ricordo se le avevo detto dei termini. " - Poi sorrise mentre disse a bassa voce. - Chissa' che faccia fara' quando sapra'.... - Scosse la testa mentre disse. - Non pensiamoci adesso. - Continuo' a camminare, e si fermo' davanti ad un semaforo attendendo il turno per attraversare la strada, [T.V Prima persona di Michiru] mentre le macchine sfrecciavano davanti a lui a velocita' sostenuta. - Lui [T.V Mezzo busto frontale di lui.] si meraviglio' un po' nel vedere quelle auto e penso'. - " Che sta succedendo oggi ? Perche stanno correndo cosi ? " - Un po' sospettoso si domando'. - Non e' che hanno messo su, una gara clandestina ? E che questo pezzo di strada faccia parte del circuito ? - Quindi [T.V prima persona di lui.] osservo' il semaforo e disse. - Se e vero, neanche con il rosso si fermeranno. - In quel momento altre due auto piuttosto sportive gli sfrecciarono davanti. Michiru osservando cio' disse. - Ok, vediamo se troviamo una strada alternativa. - Quindi si mise in mente una mezza mappa della citta' e disse. - Si, questo tragitto andra' bene. - Quindi [T.V Dall'alto.] si volto' e ritorno' indietro fino all'angolo in fondo alla strada che era piuttosto affollato di auto. Quindi giro' l'angolo per proseguire il suo tragitto.

Nello stesso momento [T.V Frontale del pezzo di strada con il semaforo a sinistra.] il semaforo divenne rosso, e altre due auto sparate a folla velocita' iniziarono a frenare a 150 metri di distanza dal semaforo, ma cio' comporto che i mezzi si fermarono proprio davanti alle strisce pedonali, e [T.V Dall'alto.] anche se non c'era nessun pedone ad attraversare, aspettarono pazientemente il loro turno finche' il semaforo non gli diete il verde e loro ripartirono a razzo.

Tempo dopo, [T.V Dalla finestra che riprende l'interno della stanza.] all'interno della stanza di Stella. Qui stavano sia lei che Sae. Stella e seduta sulla sedia della scrivania davanti ad essa, la scrivania [T.V Dall'alto.] e occupata da vario materiale per disegno, mentre non c'era nessun foglio a testimoniarne il lavoro, mentre Sae era seduta sul letto e stava osservando con curiosita' un paio di disegni. [T.V Prima persona di Sae.] I disegni rappresentano un volpino e un cane umanizzato, su due fogli diversi. Il volpino indossa un berretto con visiera in cui al centro stavano le lettere DF. Maglia con maniche corte bianca, pantaloncini corti dello stesso colore. La punta della coda cosi come la punta del naso erano nere. Anche la punta delle orecchie e gli occhi erano neri. Mentre il cane e totalmente bianco tranne le orecchie e il naso che erano neri. Indossa una maglia con maniche lunghe nera con al centro il disegno di una linea diagonale bianca, jean's bianchi e scarpe con tacco basso nere. [T.V Figura intera frontale di entrambe con Stella sullo sfondo e Sae a destra.]
- Bei disegni. - Disse infine Sae, e chiese. - Potresti farmi un disegno ?
- Sicura Sae ? - Domando' Stella un po' dubbiosa, poi prese un foglio bianco dal primo cassetto della scrivania. Lo poggio' sulla scrivania, quindi prese il portamine e si giro' con la sedia e le domando'. - Sei sicura che lo voi ?
- Certamente. Non vedo l'ora di appenderlo nella mia cameretta. Chesso' magari proprio davanti al piano. - Rispose lei contenta, le ridiete i due fogli mentre disse indicando il foglio. - Mi piacerebbe avere una versione femminile di questo volpino.
- Non so se ne saro' capace. Vedi Sae, l'autore di questi personaggi non ha inserito un personaggio del genere.
- E con questo ? Cosa significa ? - Poi sorrise mentre disse. - Non dirmi che non ti sai inventare un tuo personaggio ? - E un po' stupita' continuo'. - Poi cosa c'entra l'autore di questi personaggi ? Tu stessa mi hai detto che lui non sa disegnare e cio che sto vedendo non sono altro che espressioni artistiche dei suoi testi.
- " Espressioni artistiche ?" - Penso' stupita Stella, mentre Sae continuo'. - E per mettere i puntini sulle o, questi disegni non sono altro che il completamento dei disegni di una tua compagnia del club di disegno. Quindi non vedo niente di male se per una volta ti decidi di creare un disegno solo tuo.
- Siccome hai detto... - Inizio' lei.
- Come base ovviamente. - Disse piuttosto sorpresa Sae.
- E vero, che stupida. Chissa' dove avevo la testa. - Rispose Stella dandosi un colpetto sulla fronte, quindi sorrise e continuo'. - Ok, vediamo di fare questo schizzo. - Percio' [T.V Frontale a mezzo busto di Stella.] apri' il secondo cassetto e prese tutta la pila di disegni, e li poggio' su un lato della scrivania e inizio' a vederli [T.V Prima persona di Stella.] nel tentativo di cercare un disegno in particolare. Tutti i disegni che non servivano ritornavano nel cassetto. Dopo poco trovo' cio' che cercava. Ovvero' quello di una volpe umanizzata in versione femminile, con pelo e coda grigio chiaro, capelli lunghi neri con sulla fronte un ciuffo ribelle che fa una leggera curva verso sinistra. Occhi bianchi, punta del naso nera e punta delle orecchie grigio scuro. Mise da parte questo disegno e rimise tutti gli altri tranne quella del volpino all'interno cassetto. Poi lo chiuse e inizio' a guardare entrambi i disegni mentre penso' a cio' che poteva disegnare. [T.V Dall'alto.] Nello stesso momento Sae decise di lasciarla in pace, si alzo' e ando' verso la finestra mentre la pioggia fine batteva sui vetri. Quindi [T.V Dalla spalla destra di Sae.] guardo' attraverso la finestra e si immagino' il volto di quell'uomo, e penso' piuttosto preoccupata.
- " Quel tizio mi mette una certa agitazione, eppure in qualche modo mi sembra familiare. " - E si disse a bassa voce. - Che mi faccia ricordare mio padre ? - Poi sorrise mentre penso'. - " Che stupida. " - Si volto' e penso' vedendo Stella che era indaffarata sul disegno. - " Anche Stella mi sembra cosi familiare. " - E si domando' a bassa voce. - Che ha ragione papa' ? Che io e Stella eravamo sorelle ? - E sorrise mentre disse. - Ma quante stupidagini sto dicendo adesso. - E si incavolo' mentre penso'. - " E tutta colpa di papa'. " - E si volto' verso la finestra e osservando la pioggia disse. - Chissa' adesso cosa stara' facendo.

Nello stesso momento [T.V Panoramica laterale della stanza.] siamo all'interno di una cantina in cui le pareti sono composte da mattoni di pietra, anche la scala posta all'angolo sud-est che saliva al piano terra era composto di pietra. Al centro del soffitto sta un lampadario a due braccia con due lampadine a forma di candele. Il pavimento era in pietra e spoglio. Tutto il lato nord era occupato da un lungo tavolo con sopra due monitor piatti e due tastiere senza filo. Vicino al tavolo stavano tre sedie e c'era abbastanza spazio per metterne altre due. Il lato ovest era spoglio a parte una porta di legno quasi al centro del lato. Uno strano interruttore composto da una lente di telecamera era posto al fianco destro della porta. Il lato sud era spoglio a parte ovviamente la scala, stesso discorso per quanto riguarda il lato est. Dalla scalinata scesero Axia e il cane, Axia era piuttosto felice mentre disse a bassa voce.
- Finalmente sono ritornata a casa.
- E che posto e questo ? - Domando' sorpreso il cane.
- Come ? Ti sei dimenticato quando mi avete fatto visita la prima volta ?
- Non ricordo che era questo il luogo. - Disse un po' sorpreso il cane.
- E colpa del selettore di ologrammi. - Rispose Axia. In quel momento le scale sparirono e entrambi caddero' sul pavimento. Il pavimento cambio' diventanto una lastra di vetro che rifletteva chi gli caminava sopra. I lati a parte quello ovest erano spogli erano spariti anche i monitor, ma i muri erano di colore grigio metalizzato con alcune lucette rosse intermittenti sparpagliate all'interno dei muri, il lato ovest aveva sempre la porta con l'interruttore a fianco destro. Stavolta pero' la porta era di metallo. Mentre il soffitto era composto da un vetro trasparente e all'interno si vide una serpentina a forma di "S" che irradiava di luce celeste tutta la stanza anche grazie allo specchio che rifletteva la luce, e la sparpagliava per tutta la stanza. Axia si alzo' e disse un po' sconsolata.
- Ogni tanto succede.
- Capisco. Ma sara' meglio che lo disattivi. - Rispose il cane.
- Ci penso subito. - Rispose lei, e ando' verso la lente. Appena arrivo' di fronte, [T.V Mezzo busto laterale di Axia.] sposto' con la mano sinistra alcuni capelli che coprivano la voglia a forma di stella che aveva sulla fronte, la lente zoommo sulla voglia poi si senti una voce metallica che disse. - \ Ben tornata Axia. / - Quindi [T.V Figura intera laterale di entrambi.] la porta di metallo si apri' andando verso l'alto e lei entro' mentre il cane penso' sorridendo.
- " Credi di potermi fregare ? " - In quel momento si senti' uno sbalzo mentre la porta si chiuse alle spalle di Axia. Poco dopo l'ambiente cambio'. I tre lati erano coperti da vari led spenti, ovviamente a ovest c'e la porta sempre metallizzata, mentre sul lato nord si vide un tavolo rettangolare che prendeva tutto il lato con due sedie una a sinistra e una a destra. C'erano due archi in linea con le sedie in modo da poter inserire le sedie proprio dentro al tavolo. Le sedie sono di plastica nera, sul tavolo c'erano vari strumenti e una cosa tipo portatile posto sul lato nord-est del tavolo. Al centro quasi in mezzo tra i due archi stavano una serie di provette all'interno di un contenitore rettangolare di vetro. Sul muro in linea con le sedie stavano due finestre quadrate da cui si poteva ammirare la notte con la luce delle stelle piuttosto vivida. Il pavimento e metallizzato mentre il soffitto anch'esso metallizzato aveva all'interno 3 serpentine poste orizzontalmente di luce violacea. Solo la serpentina centrale era in funzione quelle laterali erano spente. La porta si apri' e usci Axia con un sorrisetto compiaciuto e disse. - Ora niente mi vieta di congelarti fino all'ora di pranzo di mia sorella.
- Sospettavo che potevi dire una cosa del genere. Percio' mi sono prevenuto. - Disse il cane, poi sorridendo malignamente disse. - Prova a guardare fuori. - Axia non capi' e ando' con curiosita' verso le due finestre e [T.V Mezzo busto frontale di Axia.] vedendo la notte disse un po' sorpresa. - Qui c'e qualcosa che non va. - Quindi [T.V Prima persona del cane.] si sedette sul sedia a sinistra e uso' con la mano sinistra quella specie di portatile. E [T.V Primo piano del monitor.] sul monitor si vide un'astronave a forma di meteorite al centro dello spazio con all'angolo inferiore sinistro lo spicchio di un pianeta. Lei [T.V Poggiata sopra il monitor che osserva Axia.] disse esterefatta. - Ma cosa.... Non e possibile...
- Invece lo e'. Se entro le prossime due ore non contatti la nostra razza e dai l'ubicazione di Exada, io lasciero' andare la presa e questa bella navicella sara' attratta dalla forza del pianeta e subira' un bel impatto.
- Sei uno stupido !! - Inizio' [T.V Figura intera laterale di entrambi.] lei che si alzo' dalla sedia e disse divertita. - Posso benissimo usare i retrorazzi per fermarmi.
- Forse non ricordi. - Inizio' il cane guardandola furbescamente. - Ma noi avevamo gia' questo piano secondario nella malaugurata ipotesi che lui fosse stato assorbito da Exada. Percio' tu non potrai usare un bel niente. - Disse infine deciso il cane e lei stupita disse. - Ma cosi..
- Ti piace cosi tanto vivere in quel involucro che hai paura di perderlo ? - Domando' malignamente il cane.
- Hai vinto. - Inizio' [T.V Mezzo busto frontale di lei.] lei piuttosto demoralizzata. E continuo' con tono deciso. - Se riporti la navicella dov'era. Contattero' la nostra razza e daro' l'ubicazione di mia sorella.
- No, non ci siamo. Vedila in quest'altro modo. Fra due ore io finiro' l'energia e percio'...
- Lo so, dannazione. - Inizio' incavolata Axia. Quindi ci penso' e poi disse. - A quanto pare avete studiato tutto alla perfezione.
- Modestamente. - Rispose [T.V Frontale del cane.] il cane sorridendo, poi continuo'. - E sai benissimo che non puoi usare il tuo potere su di me. Altrimenti... - [T.V Figura intera laterale di Axia.]
- So anche questo... - Inizio' lei quindi ci riflette', poi disse. - Ok, vado a contattarli. - Ando' verso la porta a ovest e ci entro'.

Un'ora dopo all'interno della stanza di Stella, lei era seduta sul letto a fianco di Sae. [T.V Figura intera frontale di entrambe. Con Sae a destra Stella a sinistra.] Entrambe stavano osservando un disegno colorato lievemente con colori a tempera. [T.V Da sopra la testa di entrambe che inquadra il disegno. ] E rappresenta una volpina umanizzata con pelo grigio con alcune chiazze bianche, orecchie nere con interno grigio, capelli un po corti verde scuro, occhi verde chiaro, punta del naso rosa e coda grigia con macchie bianche. Indossa una maglia con maniche corte bianca, gonna lunga blu chiaro, non indossa scarpe. All'angolo inferiore sinistra stava la dedica. " Per la mia amica Sae."
- Allora ? Come ti sembra ? - Domando' Stella.
- Carina. Anche se personalmente non mi piacciono quelle macchie. - Rispose lei guardando stranamente le macchie.
- A me invece sembrava un'idea carina. - Rispose Stella e fece spallucce mentre disse. - Tanto. Sarai l'unica ad aver quel disegno.
- Le hai dato un nome ? - Domando' curiosamete Sae.
- E perche mai ? E un disegno creato cosi.
- E invece le dovresti dare un nome. Se poi quell'autore vuole sapere tutto su di lei ?
- A gia troppi personaggi da gestire, non credo che gli interesserebbe quello mio. - Disse un po' abbattuta Stella, in quel momento suonarono al campanello e [T.V Figura intera frontale di entrambe.] Stella penso'. - " Forse e lui. " - E disse a Sae. - Mi ero dimenticata che lui doveva venire oggi. Sei fortunata, ora lo conoscerai.
- Mi farebbe piacere. - Rispose Sae, e guardando il disegno penso'. - " Chissa' che nome gli potrebbe andare bene. "

Poco tempo dopo [T.V Prima persona di Sae.] si apri' la porta della stanza e si vide sua zia che indossa una maglia con maniche lunghe nera, gonna lunga blu chiaro, pantofole bianche. La zia disse a bassa voce. - Stella, ti vuole la tua amica Izumi. - [T.V Dalla spalla sinistra della zia.]
- Non dirmi che non vuole entrare ?
- No, dice che va di fretta. - Rispose sua zia, Stella guardo' Sae e le disse. - Ti dispiace ?
- Certamente no !! - Inizio' lei stupita, e continuo' dicendo. - Che diamine questa e casa tua no ?
- Si, ma...
- Sei veramente gentile Stella. Ma non preoccuparti per me. Vai tranquillamente dalla tua amica. - Poi guardando la zia chiese. - E rimasto ancora un po' di quel te' ?
- No, ma te lo vado a preparare subito piccolina. - Rispose contenta la zia, e entrambe uscirono dalla stanza lasciandola da sola, mentre Sae continuo' a guardare il disegno con dedica pensando al nome da dare al personaggio.

Sulla [T.V Figura intera frontale di Izumi.] soglia della casa di Stella si vide Izumi che indossa un'impermeabile bianco abbottonato, jean's neri, e scarpe con tacco basso nere. A anche un'ombrello aperto di colore beije con manico in acciaio e impugnatura beije. Un paio di orecchini ad anello rosso chiaro. Lei [T.V Prima persona di Stella.] inizio' dicendo.
- Scusa del disturbo Stella, ma ho una domanda da farti e la tua risposta significhera' molto per me.
- " Addirittura !! " - Penso' stupita lei, poi le domando'. - Ma prima entra un'attimo, e inutile che rimani fuori.
- Ok, ma non salgo, vado molto di fretta. - Rispose l'amica che entro' e Stella chuse la porta mentre disse. - Fammi questa domanda. - [T.V Dalla spalla sinistra di Stella.]
- Sono nella tua stessa situazione. Ti ricordi di Yoota ?
- " Si che me lo ricordo. " - Penso' Stella un po' rattristata, e guardando l'amica continuo'. - " Sei tu che non ricordi cose' successo veramente. Altrimenti non mi cosidereresti ancora una tua amica. "
- Ti capisco, cio' che gli e successo ancora ti addolora. E forse non dovevo fartelo ricordare. Mi dispiace.
- Non importa. - Rispose lei e le disse. - Allora ? Cosa c'entra Yoota con te ?
- Quella scema di Umi ha fatto lo stesso scherzo, ha invitato Royuba al parco Emiru. Ma sono indecisa. Non so se andarci o meno. All'inizio' non volevo darle corda, ma piu si avvicina l'ora....
- Ho capito tutto Izumi. Io non ci sono andata quella volta e vedi cose' successo al povero Yoota.
- Da come parli credi che la colpa sia di Umi.
- Certamente !! - Inizio' Stella fingendosi arrabbiata. - Se lei non aveva invitato Yoota, a quest'ora sarebbe ancora vivo.
- E se entrambi eravate andati all'appuntamento forse.. Brrr.. Non ci voglio pensare.
- Esattamente. Percio' il mio consiglio e incontrarlo fuori da quel parco, specialmente la sera. Non vorrai mica che segua le stesse orme sfortunate del fratello ?
- Certamente no !! - Rispose decisa Izumi, poi le disse. - Ti ringrazio Stella. Faro' come hai fatto tu. Non ci andro' all'appuntamento. E preghero' che quell'assassino non prenda di mira Royuba.
- " Me ne scampi, altrimenti Stella farebbe di tutto per torgliersi la vita. " - Disse Exada.
- " Esattamente. " - Penso' Stella, e Izumi le disse. - Allora grazie. Sara' meglio che ritorni a casa. - Quindi [T.V Figura intera di entrambe con Stella vista di spalle.] Stella apri' la porta e l'amica usci' e la saluto', lei chiuse la porta senza notare in lontananza l'arrivo di Michiru. In effetti [T.V Dall'alto.] sali' le scale e quando' arrivo all'ultimo gradino si senti suonare il campanello, la zia che stava all'interno nella stanza della cucina disse.
- Ci vai tu Stella ?
- Si zia. - Rispose e riscese le scale, arrivo' davanti alla porta e l'apri'. [T.V Prima persona di Stella.] Davanti alla soglia si vide Michiru con una faccia che fece preoccupare Stella tante' che gli disse. - Non vi sentite bene ?
- No, hanf hanf, sto benissimo. Fiuuuu. Devo solo. Anf. Riposarmi..
- Sembrate come se avete...
- Corso i 100 metri esattamente Stella-san. Ho fatto male i calcoli e ho dovuto girare tutto il paese per scansarmi quella strada.
- Quale strada ? - Domando' con curiosita' Stella.
- Lasciamo perdere. - Inizio' lui, tentando di dimenticarsene, poi disse. - Intanto. Avete terminato quei disegni ? - [T.V Dalla spalla destra di Michiru.]
- Si, Michiru-san. Li volete prendere ?
- Certamente, ma prima e meglio che chiami i tuoi genitori.
- Ehm... Sono morti. - Inizio' lei abbassando un po' lo sguardo.
- Ah, scusatemi. Non lo sapevo. - Inizio' lui, poi le domando'. - Ma chi è quella signora ?
- E mia zia. - Rispose lei, e Michiru disse vergognandosi un po'. - Dovevo immaginarlo. Scusatemi ancora. Ma questo tragitto mi ha debilitato mentalmente. - E domando' un po' impaurito. - C'e anche vostro zio oppure...
- No, no. - Inizio' lei sorridendo. - State tranquillo, c'e ma credo che verra' piu tardi.
- Allora lo aspetteremo. - Poi domando'. - Posso entrare ? - [T.V1 Figura intera frontale di Michiru.]
- Ah, si scusatemi. - Disse lei [T.V2 Prima persona di Michiru.] un po' imbarazzata, visto che lui [T.V1] si stava facendo una bella doccia rimanendo fuori. In effetti la pioggia decise di aumentare d'intensita proprio durante il dialogo. Quindi entro' [T.V2] e disse. - Forse e meglio che mi tolga il giubotto.
- Zia, puoi accompagnare Michiru ad asciugarsi ? - La zia usci dalla cucina e con in mano un vassoio con sopra una teiera con decorazioni floreali e un paio di tazze rispose. - Intanto Stella cara, porta il te' alla tua amica. - Stella [T.V Dall'alto.] ubidi' prendendo il vassioio e sali le scale per entrare nella sua stanza. Mentre Michiru fu accompagniato dalla zia.

Intanto nel parco Emiru, piu precisamente davanti alla statua. Qui stava Umi [T.V Frontale a figura intera di Umi con a sinistra la statua.] che indossa un'impermeabile giallino con cappuccio sulle spalle, jean's celesti, stivali con tacco di colore nero. Con entrambe le mani teneva un'ombrello di colore trasparente, con asta di metallo e impugnatura di plastica nera. Lei era da sola imbambolata davanti alla statua, hai piedi della statua stava ancora il diario che si stava inzuppando d'acqua mentre il vento muoveva leggermente le pagine. Umi si sveglio' dicendo.
- Non puo' essere.. Non posso essere stata... - E si incavolo mentre disse. - PRESA IN GIRO !!! - Quindi cammino' verso l'uscita mentre penso'. - " Me la pagheranno entrambi. " - E disse. - Tutta colpa di Royuba.
- Royuba..... - Si senti' una voce piuttosto familiare dietro di lei e penso'. - " Sto sognando ? "
- Royuba... Dove sei... - Si risenti la voce, Umi si impauri e si volto' lentamente. Ma appena guardo' il punto da dove proveniva la voce, si paralizzo' dalla paura. In effetti [T.V Prima persona di Umi.] davanti alla statua come se l'immagine usciva dalle pagine del diario, si vide l'immagine trasparente di Yoota con occhi innespressivi che disse. - Dove sei... Fratello.. Royuba... - Poi si volto' verso Umi e le disse. - Hai.. Visto... Mio... Fratello... - Umi [T.V Dall'alto della statua che riprende il basso. ] dal terrore scappo' via lasciando cadere l'ombrello e con una velocita' [T.V Da molto in alto in modo da vedere la citta' per intero. Il percorso di Umi si vide da una serie di nuvolette bianche di fumo.] a mach 5 si ritrovo' a 100 km di distanza dal parco, [T.V Panoramica laterale con sullo sfondo la casa.] proprio nei pressi di un'abitazione abbandonata. E disse [T.V Mezzo busto frontale di Umi.] mentre si stava facendo la doccia senza accorgesene.
- Non ci posso cedere, non ci voglio credere. Non e vero, non esiste. I miei occhi mi stanno ingannando, non posso aver visto Yoota. Lui e... lui e... - E rimase in silenzio immobile come una statua, infine si convinse dicendo. - Si, era un'allucinazione. Non posso aver visto cio' che ho visto. - E sorrise mentre disse. - Mi serve una bella dormita. - Quindi [T.V Fissa che la riprende di spalle a figura intera.] con calma ando' verso casa sua.

Qualche minuto dopo all'interno della stanza di Stella. [T.V Dall'alto.] Sae e Michiru erano seduti su delle sedie in legno, mentre Stella stava seduta sulla sedia della scrivania. Michiru e Sae stavano di fronte a Stella, [T.V Prima persona di Stella.] Michiru stava osservando con soddisfazione i vari disegni, lui indossa una camicia celeste con un taschino sul lato destro in cui stava una penna e un blocchettto piegato. Mentre Sae guardo' il foglio sul letto, il foglio era girato per non far vedere il disegno, mentre penso'. - " Glielo diro' ? " - In quel momento si senti' aprire la porta e Stella disse. - Sara' arrivato mio zio.
- Ottimo. - Disse lui soddisfatto, e diete i fogli a Stella mentre disse. - Ora arriviamo al sodo della mia visita. - Quindi prese la penna e il blocchetto, apri il blocchetto che in realta' era un blocco di assegni e chiese a Stella. - Ti dispiace se vai a chiamare tuo zio ?
- Certamente no. - Rispose lei, [T.V Prima persona di Sae.] anche se non sapeva cosa voleva dallo zio. Quindi usci dalla stanza mentre Michiru inizio' a scrivere sul blocchetto.

Dopo pochissimo [T.V Da sopra la testa di Sae.] arrivo' Stella accompagniata dallo zio. Quest'ultimo indossa un maglione marrone chiaro con righe diagonali nere, jean's blu scuro, scarpe senza tacco nere. Lo zio domando' a Michiru.
- Cosa vuoi figliolo ?
- Devo pagare vostra nipote. Ha disegnato dei miei personaggi e anche ottimamente. Siccome lei e ancora minorenne..
- Veramente Stella ? - Domando' lo zio piuttosto sorpreso.
- Si zio. Vedi. - Disse infine lei dandogli dei disegni, e lui li osservo' mentre disse. - Proprio belli. - E domando' a Michiru. - E questi personaggi li avete ideati voi ?
- Si, il problema mio e che non so disegnare. Ed grazie ad una sua compagnia di scuola. Ho potuto rivolgermi a vostra nipote.
- Esatto zio. Saizune-san mi ha dato questo compito. - Disse Stella confermando cio' che diceva Michiru.
- Capisco. - Disse lo zio mentre guardo' la pila dei disegni che stavano sulla scrivania poi domando' a Michiru. - Secondo voi, quando puo valere il lavoro di mia nipote ?
- Ecco. Lo so che non e molto.. - Inizio' un po' abbattuto Michiru. Continuo tentando di giustificarsi. - Il mio editore non vuole spendere di piu. - Poi guardando lo zio continuo'. - Se avessi la possibilita' gliene darei di
piu. Ma non sono soldi miei.
- Si, si. Vi capisco. Ma quanto puo' dare il vostro editore a mia nipote ?
- Personalmente sono pochi. Pero' 15.000 ¥. Non sono proprio da buttare. E al massimo posso arrivare a 20.000 ¥. Non di piu. - Disse Michiru mentre tutti i presenti rimasero stupiti sentento le cifre. E domando. - Cosa decidete ? - Io mi acconterei anche di 5000 ¥. - Inizio' Stella, e disse allo zio. - Cosa ne pensi.
- Si. - Inizio' lui guardandola, poi disse a Michiru. - Avete sentito cosa ha detto.
- Sicura Stella ? Se vuoi posso scrivere 20.000 ¥. - Disse Michiru piuttosto sorpreso dall'atteggiamento di lei.
- Si Michiru-san. Anzi, potete scrivere anche 1000 ¥. Il disegno e la mia passione, mi piace molto disegnare e non voglio che questa passione vada persa all'interno del denaro. Per favore, mi sentirei in pace con me stessa se scriveste 1000 ¥ o al massimo 5000 ¥. Ovviamente sarano i miei zii a gestire quei soldi. Finche' ho ancora la possibilita' non voglio pensare hai soldi.
- Ti capisco benissimo Stella. - Inizio' Michiru, e sorridendo continuo'. - Pero' ho gia deciso cio' che devo scrivere. - Quindi scrisse la cifra e stacco' l'assegno lo piego' e lo diete allo zio mentre gli disse. - Con questi alimentate la sua passione.
- Stia tranquillo. - Inizio' lui che mise nella tasca dei pantaloni l'assegno, e continuo'. - E se per caso volete che mia nipote, faccia altri disegni non avete altro da chiedere.
- E la prossima volta ve li faro' gratis. - Disse convinta Stella.
- Accetto la tua offerta Stella. - Rispose Michiru, e [T.V Dalla spalla sinistra dello zio.] in quel momento Sae prese il foglio e disse mentre glielo porse - Scusate.
- Si ? - Rispose lui che prese il foglio vide il disegno e disse. - Bello. Pero' non mi sembra un mio personaggio.
- In effetti, lo creato da sola. - Inizio' Stella, e imbarazzata continuo'. - Anche se ho preso qualcosa dai vostri personaggi.
- Non fa niente. - Rispose lui sorridendo, e Sae gli domando'. - Secondo voi, che nome potrebbe avere ?
- Emily.
- Emily ? - Dissero' stupite Sae e Stella.
- Ma che nome e ? - Domando' sorpresa Sae.
- Il primo che mi e venuto in mente. - Rispose Michiru. Poi disse allo zio. - Potete accompagniarmi a casa ? Non mi va di farmi un'altra doccia.
- Certamente figliolo.
- Zio, accompagnia anche Sae. - Chiese Stella.
- Certamente. - Disse lo zio sorridendo, e continuo'. - Su, figliola, vieni che ti accompagnio a casa tua.
- Grazie. - Inizio' Sae, poi penso'. - " Vorra' dire che telefonero' a mio padre quando saro' a casa. " - Quindi [T.V Diagonale nord/est sud/ovest.] sia Michiru che Sae uscirono dalla stanza ma Stella domando' a Michiru. - Non volete prendervi i disegni ?
- Con questa pioggia ? - Domando' lui sorridendo. E continuo' dicendo. - Li prendero' domani mattina.
- Si, che stupida. Mi ero dimenticata che sta piovendo. - Disse Stella sorridendo. E Michiru diete il disegno a Sae e entrambi seguirono lo zio. Stella [T.V Mezzo busto frontale di lei.] invece penso' con un po' di curiosita'. - " Chissa' che cifra a scritto. "
- " Io credo 20.000 ¥." - Disse Exada.
- Io invece sono convinta che sia 1000 ¥ o al massimo 5000 ¥. - Disse convinta Stella. Poi sorrise mentre disse. - E pensare che potevano essere di Saizune. Chissa come si arrabbiera' quando lo sapra' hihihi.
- " Cosi imparano ad affibiarti questi compiti colossali vero ? " - Penso' Exada.
- Esattamente.. - Disse sorridendo Stella.

Intanto [T.V Da lontano.] l'astronave a forma di meteorite viaggio' normalmente all'interno dell'atmosfera e ritorno' nel luogo di atterraggio.

Tempo dopo [T.V Dall'alto.] mentre Stella stava dormendo', gli zii [T.V Mezzo busto frontale di entrambi.] all'interno della cucina osservarono stupiti la cifra dell'assegno.

Nel prossimo episodio

Stella riuscirà a usare i poteri di Exada con molta sorpresa di quest'ultima. ^_^

Note